L’intelligenza artificiale può aumentare la produttività dei raccolti e in generale migliorare i risultati dell’agricoltura. Google, nell’ambito del progetto “IA per il made in Italy”, sta lavorando per applicare la tecnologia all’agroindustria ma anche ad altri comparti come la meccanica, l’arredamento e l’abbigliamento. Tali progetti saranno presentati durante la rassegna di “AgriFood Future”, in programma a Salerno dall’8 al 10 settembre, organizzata da Unioncamere e dalla Camera di Commercio di Salerno. Si tratta di un workshop con vari momenti di confronto in programma in varie location della città: nel corso di tali incontri si parlerà del futuro dell’agroindustria italiana e dell’innovazione tecnologica a esso legata.
Il presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Salerno, Andrea Prete, ha spiegato a Il Sole 24 Ore: “AgriFood Future si propone come punto di riferimento nazionale per fornire alle aziende strumenti concreti per innovare i propri processi produttivi, attraverso l’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, che permettono di ottimizzare l’uso di fertilizzanti, migliorare il benessere animale e ridurre l’impatto ambientale”. A causa degli eventi climatici estremi la produttività agricola è scesa in maniera importante: proprio per questo il workshop si propone di guidare le imprese verso un futuro sostenibile e produttivo.
Intelligenza artificiale e agroindustria: esempi pratici
L’intelligenza artificiale potrà essere applicata all’agroindustria ad esempio monitorando la verdura sul nastro trasportatore e riuscendo a capire se sia o meno matura, quale sia il suo contenuto di zucchero e così via. O ancora, la tecnologia dei droni potrebbe permettere, sorvolando i campi, di comprendere quali siano le esigenze del grano e dunque quando distribuire acqua e fitofarmaci e così via, come sottolinea Il Sole 24 Ore.
L’intelligenza artificiale, secondo il direttore scientifico di AgriFood Future, può aiutare in maniera concreta il mondo dell’agricoltura: spesso viene infatti percepita come qualcosa di poco concreto ma così non sarebbe. “Mostreremo come l’intelligenza artificiale può produrre una rivoluzione in ambito vitivinicolo regolando in cantina le fermentazioni e le temperature in modo da quasi azzerare il ricorso ai solfiti” ha spiegato l’esperto. L’AI potrà essere applicata anche per la lotta agli sprechi.