L’intelligenza artificiale potrebbe presto essere introdotta nel mondo del calcio nel ruolo di assistente di apprendimento personalizzato per gli allenatori. A parlare del fenomeno è stato Jason Stockwood, esperto di tecnologie della Oxford University nonché presidente del Grimsby Town, club di quarta divisione inglese, il quale ha scritto un articolo sul tema sulle colonne del Guardian.



L’utilizzo dei strumenti dell’AI può fornire un vantaggio competitivo rilevante, da diversi punti di vista. In futuro, ad esempio, tutti i dati storici tratti dai video delle partite potrebbero essere utilizzati per consigliare modi per schierarsi e giocare contro la squadra avversaria. Durante la gara, invece, si potrebbero analizzare dati in tempo reale per ricevere consigli su come cambiare la propria strategiaLe ipotesi sono infinite, molte delle quali neanche immaginabili poiché non strettamente correlate ai tecnicismi tipici del calcio. Ad esempio, l’intelligenza artificiale potrebbe identificare l’espressione del viso di un calciatore per comprendere se si sta stancando e dunque se le sue prestazioni stanno per calare di intensità, segnalando all’allenatore la necessità di attuare un cambio.



Intelligenza artificiale nel calcio: sarà assistente di allenatori. I casi di Brighton, Brentford e Liverpool

L’intelligenza artificiale, a piccoli passi, è comunque già entrata nel mondo del calcio, tanto che la strada per diventare un vero e proprio assistente degli allenatori sembrerebbe essere spianata. I casi di Brighton, Brentford e Liverpool sono emblematici. I tre club di Premier League, infatti, stanno sperimentando da tempo alcune di queste metodologie e hanno già ottenuto dei miglioramenti rilevanti.

Gli Seagulls e i Bees, in particolare, sono la vera sorpresa di questa stagione. Attualmente occupano rispettivamente il settimo e il nono posto della classifica, mentre nel 2021 erano al sedicesimo e tredicesimo. Le loro strategie sono top secret, ma pare che i loro direttori sportivi utilizzino l’intelligenza artificiale per cercare dei calciatori di qualità e adatti alle loro esigenze che sono sconosciuti in gran parte del mondo e di conseguenza sottovalutati dal punto di vista economico. I risultati per i Reds invece devono ancora arrivare, dato che proprio pochi mesi fa è iniziata la collaborazione con Deepmind per “combinare visione artificiale, apprendimento statistico e teoria dello sport per aiutare i team a individuare schemi nei dati che raccolgono”. Non resta dunque che attendere per saperne di più.