L’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe cambiare anche il modo di educare i propri figli. È probabile che i dispositivi di intelligenza artificiale si trasformino in babysitter elettroniche, così come gli orsacchiotti digitali potrebbero rispondere in modo personalizzato alle domande dei bambini. Così, come le “tate” elettroniche potrebbero leggere le favole ai piccoli, senza stancarsi e facendo rifiatare i genitori. Tali strumenti sfrutteranno la tecnologia per coinvolgere i bimbi e far risparmiare tempo ai genitori, evitando loro stress.



Attenzione, però, ai pericoli: a causa della loro sofisticatezza nell’imitare il comportamento umano, i dispositivi di intelligenza artificiale potrebbero alterare il modo in cui neonati e bambini piccoli elaborano la loro esperienza del mondo. Se prima di ora i bimbi avevano bisogno di un adulto per conoscere la realtà circostante, ora tutto potrebbe cambiare. Gli strumenti di intelligenza artificiale sono stati costruiti a nostra immagine, proprio come sono costruiti i cervelli umani. Sono costituiti da reti neurali di connessioni complesse e per i neonati, utilizzarli potrebbe essere come interagire con gli adulti.



I rischi

L’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata per coinvolgere i bambini nel tipo di conversazione che potrebbero avere con gli adulti. Questo potrebbe avere conseguenze profondamente positive, aumentando la frequenza e la consistenza dei momenti di costruzione del cervello dei neonati. La tecnologia potrebbe essere un vantaggio per i bambini che altrimenti potrebbero subire ritardi nello sviluppo. Infatti la tecnologia, secondo gli esperti, potrebbe aiutare a sbloccare il potenziale cognitivo e colmare le lacune nei risultati, come sottolinea il Wall Street Journal.

Dunque, le nuove tecnologie possono plasmare l’architettura del nostro cervello. L’introduzione dell’IA reattiva nell’educazione dei bambini può alterare il cervello in modi fondamentali che non possiamo prevedere. Se forniamo il tipo sbagliato di input o interazione, infatti, possiamo distorcere lo sviluppo cognitivo. Basti pensare che più conversazioni tra adulti e bambini ci sono, più queste portano a progressi nel linguaggio dei bambini e nello sviluppo del vocabolario: secondo la scienza, le onde cerebrali dei bambini e degli adulti, si sincronizzano quando cercano di comunicare o giocare insieme. All’intelligenza artificiale mancherebbe proprio quel tratto del cervello umano fisico necessario per la sincronia neurale.