L’intelligenza artificiale potrebbe aiutare a predire i suicidi tra gli adolescenti. A dimostrarlo, come riportato da Rai News, è uno studio condotto dal team di Psichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza del Meyer, guidato da Tiziana Pisano all’interno del Centro di eccellenza di Neuroscienze diretto da Renzo Guerrini,  insieme a colleghi del laboratorio congiunto T3Ddy e a Giovanni Castellini, professore  associato di Psichiatria dell’università di Firenze.



Lo studio osservazionale retrospettivo ha analizzato i dati relativi a 237 pazienti ricoverati nell’ospedale per comportamenti e pensieri suicidari dal 2016 al 2020. È emerso che ci sono delle “spie”, i cosiddetti fattori predittivi, che sono statisticamente correlati ad un aumento del rischio di esprimere la volontà di togliersi la vita nei bambini al di sotto dei 12 anni. Essi sono una precedente diagnosi di disturbo oppositivo provocatorio e una precedente diagnosi di disturbo esplosivo intermittente. Il modello in questione, attraverso un algoritmo, potrà dunque analizzare la percentuale di pericolo per gli adolescenti. Anche per mettere in azione un meccanismo di supporto e di terapia, dato che il fenomeno è in genere progressivo.



Intelligenza artificiale potrebbe predire suicidi tra adolescenti

“Questi primi risultati sono molto promettenti perché ci fanno pensare che l’intelligenza artificiale possa dimostrarsi uno strumento in più da affiancare alla valutazione clinica dei pazienti, che non potrà ovviamente mai essere sostituita”, ha spiegato Tiziana Pisano, la ricercatrice che ha condotto lo studio sul suicidio. “Avere nuovi strumenti per valutare precocemente i rischi per la salute neuropsichiatrica di adolescenti e bambini è fondamentale e sappiamo che il suicidio, tra i giovanissimi, è un’emergenza pubblica: i dati che abbiamo preso in analisi mostrano che il tasso di ospedalizzazione per comportamenti e pensieri suicidari tra il 2016 e il 2020 è passato dal 27,69 al 45,28% e il trend purtroppo è tuttora in aumento”, ha aggiunto.



Le ricerche in questo campo, tuttavia, stanno andando avanti. Le forme di applicazione dell’intelligenza artificiale nella medicina infatti possono essere tante.