L’Intelligenza artificiale fa sempre più parte della nostra vita. Grazie alle tecnologie smart, a cominciare dai telefonini, passando per i vari oggetti delle “casa intelligente”, arrivando fino alle auto alla salute, e a molti altri campi, trova sempre più applicazione. Proprio per questo, come si legge sull’edizione online del Corriere della Sera, l’Intelligenza artificiale è diventata l’oggetto di una proposta regolatoria da parte dell’Unione Europea, precisamente il «Proposal for a Regulation laying down harmonised rules on artificial intelligence (Artificial Intelligence Act)».



Come si legge sul quotidiano di via Solferino, i sistemi sanitari parlano da diverso tempo dell’AI, ma la mancanza di regole sulla stessa ha fino ad oggi frenato l’evoluzione del mercato, con tutti i rischi che un’eventuale “deregulation” potrebbe portare. A livello sanitario ad oggi il sistema maggiormente interessato dall’Intelligenza artificiale è quello della radiologia, precisamente dei sistemi di analisi automatica delle immagini, e di «pre-analisi» che permettano di evidenziare quali sono le aree a rischio e tumori, e recentemente anche per contrastare l’infezione da covid. La proposta regolatoria dell’Unione Europea in questione analizza vari aspetti come la sicurezza, l’etica e le regole, a cominciare ad esempio dal marchio CE, ma anche dalla definizione di cosa si intende nel dettaglio con la parola intelligenza artificiale.



INTELLIGENZA ARTIFICIALE, PROPOSTA REGOLATORIA UE: “NON SO SE L’AI…”

Grazie a tale proposta è stata così aperta una discussione fra i vari membri dirigenziali dell’UE che può essere seguita sui vari siti ufficiali dell’Unione a cominciare da questo link https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/library/proposal-regulation-laying-down-harmonised-rules-artificial-intelligence-artificial-intelligence.

Al momento il tema principale della discussione è che la salute è spesso “chiacchierata” quando si parla di AI ma serve una regolamentazione per evitare l’anarchia che sarebbe solo dannosa per un settore molto delicato. “Come dico spesso però – conclude Sergio Pillon, Coordinatore della trasformazione digitale ASL Frosinone, regione Lazio; direttore medico del CIRM – non so se l’AI sostituirà i medici ma quelli che usano l’AI sostituiranno quelli che non la usano”.