Diversi studi più o meno recenti, con toni piuttosto allarmistici, hanno espresso preoccupazione in merito alla possibilità che l’Intelligenza artificiale possa, un giorno, arrivare a sostituire i lavoratori che si troverebbero, di fatto, disoccupati. Un allarme che riporta alla mente tantissime opere di fantascienza, in cui le macchine sostituiscono progressivamente gli umani, prendendo il loro posto in ogni ambito della società.



Fantascienza, quasi sicuramente, ma concretamente la corsa allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale ha portato a risultati veramente incredibili in pochissimo tempo. Il trend, infatti, è stato “lanciato” da ChatGPT, con i suoi testi inizialmente confusionari, imprecisi e grammaticalmente scorretti, poi progressivamente migliorati (anche se non dal punto di vista della correttezza dei contenuti). Sono, poi, seguiti tantissimi altri impieghi dell’intelligenza artificiale, dalla produzione di immagini e video, o anche musica, fino al coding di applicazioni e siti. Supporre, allo stato attuale, che l’IA possa un giorno sostituirci sembra utopico (o forse distopico), ma secondo alcuni esperti americani non sarebbe un’alternativa esattamente lontana ed irrealizzabile.



L’allarme sull’Intelligenza artificiale: “Sostituirà l’80% delle donne lavoratrici”

Uno dei contribuiti più importanti in merito al futuro in cui l’Intelligenza artificiale potrebbe sostituirci è stata la prestigiosa banca Goldman Sachs. Secondo una loro analisi, infatti, l’IA potrebbe trasformare il mercato del lavoro, automatizzando la maggior parte dei posti di lavoro grazie alla possibilità, con il minimo sforzo e costo, di creare dal nulla qualsiasi cosa, tra testi, immagini e codici informatici.

Un secondo studio sull’Intelligenza artificiale, che è partito proprio da quello dell’istituto bancario ed è stato condotto dalla Kenan-Flagler Business School dell’Università della Carolina del Nord, ha invece analizzato chi pagherebbe un costo maggiore da queste sostituzioni. La conclusione, basata su dati riferiti agli Stati Uniti, è che, seppur le donne siano occupate in misura minore degli uomini, rischierebbero maggiormente di essere sostituite dall’Intelligenza artificiale. A livello percentuale di parla del 79% delle lavoratrici americane, rispetto al 58% degli uomini che sarebbe a rischio. La disparità, spiegano, è dovuta al fatto che le donne sono maggiormente occupate negli uffici (mentre gli uomini sono al 50% occupati nei lavori manuali, non sostituibili).