L’intelligenza artificiale sta diventando parte integrante anche del settore dell’istruzione. Nel nostro Paese il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha voluto rassicurare circa la sostituzione dei docenti da parte dell’AI, definendo ‘devastante sostituirli con una chat’, e considerando insostituibile il loro ruolo. Il problema però sta preoccupando le scuole di tutto il mondo.



Va bene essere ricettivi ai cambiamenti delle nuove tecnologie e sfruttare ogni potenzialità. Ma non vanno trascurati i possibili rischi connessi all’intelligenza artificiale e alla suo ingresso nel mondo della scuola. A tal proposito alcuni dei principali leader mondiali dell’istruzione hanno lanciato un ‘grido’ di allarme contro questa situazione, scrivendo una lettera di denuncia al Times, chiedendo alle scuole di collaborare insieme nell’interesse di docenti e studenti. Il gruppo, guidato da Sir Anthony Seldon dell’Epsom College, è stato sostenuto anche da Geoff Barton, capo dell’Associazione di Dirigenti scolastici e universitari.



Introdurre ‘paletti’ all’intelligenza artificiale

Il Primo Ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, ha espresso le sue perplessità sull’intelligenza artificiale in occasione del G7, parlando della necessità di porre dei ‘paletti’ nel suo utilizzo. L’intelligenza artificiale avrebbe il potere di trasformare il lavoro quotidiano di un insegnante, organizzando anche programmi di lezione. La paura dei presidi si fonderebbe quindi sull’impatto dell’intelligenza artificiale sulla mente dei bambini, sulla salute fisica e anche sul futuro stesso della professione docente.



La loro lettera nello specifico afferma: “Le scuole sono sconcertate dall’altissimo tasso di cambiamento AI e cerca una guida sicura per capire quale strada sia meglio da percorrere. (…) Non abbiamo alcuna fiducia che le grandi aziende digitali siano capaci di regolarsi nell’interesse degli studenti, del personale e delle scuole. In passato il governo non ha mostrato di esserne capace o disposto a farlo.” E si aggiunge: “L’AI si sta muovendo troppo velocemente perché il governo o il parlamento da soli possano fornire informazioni in tempo reale consigli di cui le scuole hanno bisogno. Man mano che l’apprendimento diventa più tecnologico, la comprensione di ciò che è reale e ciò che è normale, ciò che è vero e ciò che non è vero, verrà progressivamente eroso”.