INTER, 20 ANNI FA IL LANCIO DEL MOTORINO

Il lancio del motorino (un Booster) dagli spalti di San Siro resta forse l’episodio più iconico (si fa per dire, ovviamente) quando si parla di tifo esasperato, violento e oltre i limiti: verrebbe da dire “ultras” in una sola parola, se non fosse che ovviamente il problema è molto più complesso. Accadde 20 anni fa, in un’Inter Atalanta: oggi che la Beneamata ha vinto lo scudetto e che la Dea è seconda fa quasi impressione pensare che le due squadre finirono quinta e settima, che per gli orobici fu un risultato straordinario e che l’Inter, solo cinque giorni dopo, avrebbe incassato il celebre 0-6 nel derby (ma finendo davanti al Milan in classifica), con Marcello Lippi esonerato dopo la prima giornata. Comunque: quel giorno l’Inter vinse 3-0, ma in curva Nord improvvisamente comparve un motorino.



Alcuni tifosi tentarono di darlo alle fiamme poi, vedendo che l’operazione non portava frutti, lo sollevarono e, tremendamente, lo scaraventarono giù dal terzo anello. Fortunatamente avevano avvisato: lo spazio sottostante era già stato sgombrato. Nessun ferito, anzi cori di scherno nei confronti degli avversari. Fu uno shock: se ne occuparono ovviamente anche all’estero, l’episodio del motorino oscurò anche quello, qualche mese prima, della testa di maiale che i tifosi traditi del Barcellona lanciarono a Luis Figo, alla prima visita da giocatore del Real Madrid e che tentò la riappacificazione andando a salutare sotto le tribune del Camp Nou. Grave errore.



LE RAGIONI DEL LANCIO DEL MOTORINO

Il responsabile, o meglio l’unico che si concesse a dichiarazioni, era un sindacalista impiegato del Policlinico: parlò di un raptus di follia, di un clima esasperato che aleggiava in curva, di un abbonamento che avrebbe stracciato per non mettere mai più piede a San Siro. Lui e i suoi collaboratori presero un anno e due mesi, ai tifosi dell’Inter lo stadio fu vietato per due giornate. Alla base del gesto, una rivalità antica, che si dice sia emersa nell’autunno del 1972 quando alcuni tifosi cercarono di ribaltare le auto di Mario Corso e Roberto Boninsegna. Sette anni più tardi uno striscione dei Boys dell’Inter fu rubato dagli ultras dell’Atalanta ed esposto come trofeo di guerra; peraltro, lo stesso motivo per cui, così era venuto fuori, i tifosi avrebbero lanciato il motorino (che, a proposito, sarebbe stato fatto entrare sfruttando il deflusso dell’ultimo quarto d’ora, e dunque i cancelli aperti). Tre sciarpe, due bandiere e uno striscione sottratti: il Booster sarebbe stato una vendetta, probabilmente abbandonato da un capo ultras dell’Atalanta a seguito di scontri scoraggiati dalla polizia o forse, altra versione dei fatti, dopo un assalto dei bergamaschi al pullman dei giocatori avversari. La verità magari non la sapremo mai, ma il lancio del motorino dagli spalti di San Siro ha fatto epoca; purtroppo, anche se eventi di questo clamoroso tenore magari non si sono più ripetuti, un’epoca che non è terminata del tutto.

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