INTER CAMPIONE D’ITALIA: LA SECONDA STELLA NASCE NEL DERBY SCUDETTO!

Vincere lo scudetto della seconda stella nel derby: l’Inter campione d’Italia si regala un’impresa che sarà ricordata per sempre, la migliore ciliegina sulla torta di un campionato letteralmente dominato. Cominciamo dalla fine allora: lunedì sera, piove e fa freddo, l’ambientazione è più da film giallo che non da festa scudetto, ma l’occasione era troppo ghiotta per essere vanificata. La prima stella era arrivata 58 anni fa; uno scudetto vinto matematicamente nel derby non era mai successo: una simile combinazione astrale (tanto questa è la notte delle stelle…) potrebbe anche non presentarsi mai più e l’Inter l’ha sfruttata. E se fa freddo pazienza: a -17 oppure a -22 saranno altri ad avere decisamente molto più freddo dei cuori nerazzurri che si regalano una “pazza” notte di lunedì in piazza Duomo.



Se questa è la scena finale, adesso riavvolgiamo il nastro: la scorsa estate non erano mancate le perplessità sulla nuova Inter, legate a due ruoli ben precisi, cioè il portiere e la spalla di Lautaro Martinez in attacco. Via Onana, si ritira Handanovic e arriva il 35enne Sommer; via Dzeko e Lukaku e arriva Thuram dal Borussia Monchengladbach. Il giudizio comune era: per nove undicesimi questa Inter potrebbe essere ottima, ma quanto peseranno le due incognite? Ebbene, peseranno, eccome se peseranno: ma solo ed esclusivamente in senso positivo. L’Inter inizia subito alla grande: cinque vittorie consecutive tra cui un 4-0 alla Fiorentina e naturalmente il 5-1 nel derby d’andata. Un piccolo passaggio a vuoto viene spazzato via con una nuova serie di vittorie, tra cui quelle contro Roma e Atalanta. Dicembre è il mese dei colpacci in casa di Napoli e Lazio e così arriva il primato a fine andata, ma con il più fastidioso e temuto dei rivali alle calcagna, la Juventus.



LO SCUDETTO DELL’INTER CAMPIONE D’ITALIA, DOMINIO TOTALE PER LO SCUDETTO NUMERO 20

Il 4 febbraio ecco lo scontro diretto a San Siro: una vittoria molto più netta di quanto dica il risultato, sarà il siluro decisivo per schiantare i bianconeri ben oltre le previsioni. L’Inter vola, le vittorie consecutive ad inizio 2024 sono ben dieci in campionato, tra cui i poker rifilati a Roma e Atalanta e il successo a Bologna, sul campo della grande rivelazione stagionale di un certo Thiago Motta. Così inizia a formarsi la pazza idea: vincere matematicamente lo scudetto della seconda stella nel derby. Il resto è storia recentissima, fino all’epilogo in questa notte fredda e piovosa, ma che ha scaldato gli animi dei tifosi della Beneamata, da San Siro al mondo per questa Inter campione d’Italia che ha suonato una sinfonia celestiale.



Se questa è stata la trama del film del campionato del ventesimo scudetto dell’Inter, gli attori protagonisti sono tanti. Beppe Marotta e Piero Ausilio da anni svolgono un lavoro magistrale; Simone Inzaghi da tre anni fa giocare l’Inter davvero bene e man mano ha saputo anche sistemare qualche difetto e soprattutto ha saputo valorizzare tutti i suoi giocatori – costati molto meno rispetto ad altre rose -, che naturalmente hanno i meriti degli artefici sul campo. Una difesa solidissima, nettamente la migliore del campionato ‘nonostante’ gioco e mentalità offensivi; un centrocampo superbo, con pochissimi paragoni anche a livello internazionale; l’attacco a sua volta migliore della Serie A, con Lautaro Martinez che al 99,9% sarà il capocannoniere-capitano che alzerà il trofeo dello scudetto. Da Sommer a Pavard; da Acerbi a Bastoni; da Barella a Dimarco; da Calhanoglu a Mkhitaryan; da Darmian a chi è stato eccellente ogni volta che è stato chiamato in causa pur giocando meno (Bisseck e Frattesi, per dirne due), fino alla ThuLa che ha illuminato l’Inter campione d’Italia.

Il 9 marzo 1908 i fondatori scrissero: “Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo”; 116 anni dopo, quale descrizione migliore per il 22 aprile 2024?