ADDIO CONTE, LA SITUAZIONE DELL’INTER

Sul Corriere della Sera, tocca a Mario Sconcerti analizzare la situazione attuale dell’Inter. L’addio di Antonio Conte è già storia: il tecnico salentino, dopo aver vinto lo scudetto e riportato un trofeo nella bacheca nerazzurra dopo 11 anni, saluta la compagnia (con buonuscita da 7 milioni di euro e qualche clausola circa una possibile firma in Serie A entro l’estate). Non ci sarà un ciclo a lui legato, si ripete (con tinte diverse, ma siamo lì) la storia del 2014 quando, dopo tre scudetti con la Juventus, Conte clamorosamente rassegnò le dimissioni dal ritiro bianconero. Allora, la società non gli acquistò i giocatori che chiedeva; qui all’Inter, il punto sta nella necessità di ridimensionare il progetto da parte della famiglia Zhang, che infatti ha parlato di progetto sostenibile, cessione di qualche big e rientro dei giovani che erano in prestito.



Conte, su queste premesse, ha deciso di non starci e di cercare altro (il Real Madrid?): lui vuole sempre avere una rosa al massimo, si sarebbe opposto all’addio dei grandi nomi, avrebbe voluto aprire anni di dominio come stava facendo con la Juventus. Non ci sarà nulla di tutto questo: secondo Sconcerti però il rischio vero è quello degli Zhang, non certo dell’Inter in quanto società. Analizzando i numeri infatti si scopre che c’è un debito di 926 milioni, che l’Inter è stata ipotecata a garanzia di un prestito di 275 milioni e che quel prestito andrà onorato.



ZHANG VENDE L’INTER?

Di più: secondo Sconcerti, ma questa è un’ipotesi che era già emersa in passato, Zhang sta cercando di vendere la società e, dunque, lottando “per la sua plusvalenza”. Le cessioni dei grandi giocatori servirebbero a questo, ma il problema secondo l’analisi del giornalista è che oggi il calciomercato non riuscirà a pagare i debiti, perché i cartellini hanno mediamente perso tanto valore. L’Inter è la prima società in Italia a pensare al ridimensionamento e a far quadrare i conti, rinunciando all’allenatore dello scudetto, pensando al futuro: secondo Sconcerti un’avanguardia, alla quale seguiranno tutte le altre. A cominciare magari dalla Juventus, che intanto come prima mossa di immagine ha dato l’addio a Fabio Paratici e, soprattutto, sta scegliendo il proprio allenatore dopo aver aspettato le decisioni degli altri”. Vale a dire che nemmeno i bianconeri sono padroni del calciomercato come erano soliti essere un tempo, ma devono accordarsi e rivolgersi, diciamola esagerata ma tanto per farci capire, al meno peggio sulla piazza. Staremo a vedere, ma l’addio di Conte all’Inter rappresenta appunto un rischio per la società nerazzurra pronta a passare di mano, fa capire quale sia la portata del problema perché solo poche settimane fa la Beneamata ha messo le mani sullo scudetto, ma è immediatamente pronta a ridimensionarsi.

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