Oggi è lunedì 11 maggio, e sono passati 19 anni da uno dei derby della Madonnina più iconici di sempre. Purtroppo per i tifosi dell’Inter l’anniversario è pessimo, mentre godono quelli del Milan: è la 30^ giornata di una Serie A che prevedeva ancora 18 squadre, dunque si trattava del quintultimo turno. Idealmente, in casa erano i nerazzurri; all’andata era finita 2-2 ma il ritorno sarebbe andato molto diversamente. Un clamoroso 0-6: alla storia sono naturalmente passati i marcatori. Doppietta di Gianni Comandini e già 0-2 al 18’, poi tris di Federico Giunti, doppio Andriy Shevchenko e sigillo finale di Serginho. Un incubo per l’Inter, un trionfo per il Milan; eppur quella stagione sarebbe stata avara di soddisfazioni anche per i rossoneri, che all’inizio di marzo avevano dato il benservito ad Alberto Zaccheroni (allenatore dello scudetto 1999) per affidarsi alla coppia formata da Cesare Maldini (ufficialmente direttore tecnico) e Mauro Tassotti, eterno vice che non ha mai voluto “comparire” in prima persona.



INTER MILAN 0-6, IL RICORDO DI FEDERICO GIUNTI

Curiosamente, la classifica finale avrebbe piazzato il Milan alle spalle dell’Inter, due punti in meno e al sesto posto; i nerazzurri, dopo praticamente un anno, avevano chiuso l’esperienza di Marcello Lippi senza troppi rimpianti e, fin dalla seconda giornata, avevano chiamato Marco Tardelli che con la Beneamata aveva giocato due stagioni sul finire della carriera, e che soprattutto era reduce dal trionfo agli Europei con la nostra Under 21. Di quella serata si ricorda il “Mamma mia” pronunciato dal tecnico con le mani sul volto, in un episodio raccontato da Federico Giunti per Il Giornale. L’ex fantasista, nel ricordare quei grandi momenti, ha comunque manifestato rispetto per l’avversario dicendo che lo sconforto interista era tale da non permettere festeggiamenti troppo scatenati negli spogliatoi; e ha voluto ricordare Cesare Maldini definendolo “un uomo d’altri tempi, assolutamente composto e tutto d’un pezzo che sapeva il fatto suo”.



Giunti, a distanza di 19 anni, ha ricordato come l’avvento di Cesare Maldini abbia fatto dimenticare la prima parte della stagione; con lui il Milan avrebbe infilato 5 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte. Dopo il derby trionfale, i rossoneri non sarebbero più riusciti a vincere peggiorando il loro score; quasi come se quella vittoria li avesse definitivamente svuotati di qualunque velleità in un campionato che si era perso per strada già molto tempo prima. “Nulla lasciava presagire una partita di quelle proporzioni, quello che ricordo è l’ansia agonistica e poi lo stadio vuoto negli ultimi minuti” ha detto sempre Giunti. Che nel Milan ha giocato due anni e mezzo vincendo anche lo scudetto di Zaccheroni. A dirci che quel derby fu fuori da qualunque schema c’è anche la doppietta di Gianni Comandini: il romagnolo esploso nel Vicenza era stato un grande acquisto estivo ma avrebbe giocato appena 13 partite. Per lui appena 3 reti in rossonero, due delle quali in quello 0-6: a volte è proprio vero che si tratta di destino…

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