INCHIESTA CURVE, INTER VERSO COMMISSARIAMENTO?

L’Inter potrebbe rischiare il commissariamento per l’inchiesta sulla sua curva e quella del Milan: è ciò che potrebbe chiedere la procura di Milano. A parlare dello spettro dell’amministrazione giudiziaria è Repubblica, ricordando che il pm Paolo Storari aveva chiesto questa misura sei anni fa per il Foggia, ottenendola però anche per altri casi in altri settori, come moda e logistica. D’altra parte, ci sono cinque misure che il club nerazzurro può adottare per scongiurare questo rischio. Intanto, la procura ha aperto un procedimento di prevenzione nei confronti dei due club, nominando due consulenti che devono interfacciarsi con i legali delle due società.



L’obiettivo deve essere quello di “normalizzare” le curve, che devono essere settori come altri, quindi bisogna tagliare i legami problematici con gli ultrà e risolvere quelle situazioni tossiche che hanno messo i club nella condizione di cedere alle pressioni ultrà. In primis, serve la “bonifica” dello stadio, cioè un controllo vero sui biglietti, visto che le indagini hanno rilevato le pressioni ultrà su vari soggetti dell’Inter per ottenere pacchetti di biglietti da rivendere a costi maggiori per alimentare gli introiti della curva. Ci sono state pressioni sui giocatori, all’allenatore e ai dirigenti, come nel caso della finale di Champions dell’anno scorso col Manchester City.



DAGLI ACCESSI INCONTROLLATI AI PARCHEGGI

Per evitare il commissariamento l’Inter deve anche metter fine agli accessi incontrollati a San Siro, visto che l’indagine della procura di Milano ha rilevato stratagemmi ed escamotage diversi per entrare nello stadio. Non ci sono solo le classiche “doppiette“, con cui due persone entrano insieme dallo stesso tornello, o il famoso “trenino” con cui si entra in maniera indiscriminata dalle porte di servizio. Gli ultrà, ad esempio, entrano prima per sistemare striscioni e bandiera, ma nel frattempo prestano i loro abbonamenti (dietro pagamento) agli altri tifosi. A tutto ciò si aggiungono le minacce agli steward.



Questo secondo punto si collega al terzo che prevede che tutti abbiano il posto assegnato, evitando così anche il problema del “sovraffollamento“. La questione è anche di ordine pubblico, non a caso ci sono pressioni anche per le trasferte, con minacce di far arrivare altri tifosi quando non vengono forniti biglietti a sufficienza.

La quinta azione riguarda i parcheggi, anche questi da gestire in maniera trasparente. A tal proposito, l’inchiesta della procura di Milano ha rilevato un problema che riguarda il Milan, cioè l’avvicinamento tra gli ultrà e alcuni esponenti della criminalità organizzata calabrese. Ad esempio, da un’intercettazione è emerso un business da 80mila euro al mese.