Steven Zhang, presidente e azionista dell’Inter, ha deciso di prendere tempo per l’avvio delle negoziazioni per rifinanziare il debito da 275 milioni di euro che ha stipulato nel maggio del 2021 con il private equity californiano Oaktree. L’esposizione da saldare (che essendo un finanziamento di tipo Pik potrebbe avvicinarsi ai 400 milioni), come riportato da Il Sole 24 Ore, prevede interessi del 12% e ha una scadenza fissata a maggio del prossimo anno.
Secondo alcune indiscrezioni, i consulenti della famiglia cinese, avrebbero consigliato di aspettare ancora qualche mese prima di iniziare la contrattazione per il rifinanziamento, sperando in una fase migliore dei mercati e soprattutto in una dinamica dei tassi d’interesse meno punitiva. Steven Zhang in tal senso ha due possibilità: avviare la pratica direttamente con Oaktree oppure farlo con un altro operatore finanziario. La seconda ipotesi è quella che si sta prendendo in considerazione, tanto che sarebbero stati avviati dei contatti preliminari con altri credit fund per sondare il loro interesse. I tassi di interesse potrebbero in questo modo diventare però più salati, così come l’esposizione complessiva.
Inter, Zhang prende tempo per rifinanziare debito con Oaktree: la situazione
La situazione relativa al debito che Steven Zhang ha con il private equity californiano Oaktree è dunque complessa. Le cifre infatti sono rilevanti da rifinanziare nell’attuale contesto dei mercati finanziari. È per questo motivo che il presidente e azionista dell’Inter attende dei tempi migliori, sebbene le scadenze siano piuttosto imminenti. I suoi consulenti si muoveranno a partire da settembre per trovare una soluzione adatta.
In che modo ciò condizionerà il futuro dell’Inter? La famiglia controlla la società soprattutto attraverso la lussemburghese Grand Tower Sarl. È proprio all’interno della holding in questione che sono finiti una parte dei soldi in questione e successivamente dirottati anche nel club nerazzurro per garantirne gli investimenti e la gestione operativa. I potenziali acquirenti (da Pif a Investcorp, fino a un imprenditore georgiano) sono sicuramente intenzionati a monitorare la questione.