L’idea di finanziare l’Ucraina con gli interessi sui beni russi congelati nell’Unione Europea va avanti. Gli Stati Uniti spingono per un sequestro dei beni russi congelati in Occidente mentre l’UE teme gli effetti che una simile scelta avrebbe sui mercati dei capitali e sull’Euro. Altri Paesi infatti, in primis la Cina, si sentirebbero minacciati dal ritirare i propri capitali dall’Europa. Si parla, tra l’altro, di cifre enormi. La banca centrale russa, come spiega il Quotidiano Nazionale, ha messo parte delle sue riserve in attività liquide come oro, valute esteri, titoli di Stato e conti correnti: di 612 miliardi di euro stimati, circa la metà erano all’estero.



Oltre 190 miliardi di euro, secondo le stime, erano nel depositario centrale belga Euroclear. L’amministratore delegato di Euroclear, Lieve Mostrey, ha spiegato al Financial Times: “Se li si confiscasse, questo metterebbe a rischio la fiducia degli investitori nel sistema Euroclear e in generale del mercato di capitali europei, e porrebbe a rischio la stessa fiducia nell’euro, che potrebbe perdere attrattiva presso gli investitori internazionali. Discorso ben diverso è invece agire sui profitti, che legalmente appartengono ad Euroclear”. Questa seconda ipotesi, dopo un’intesa tra Germania, Francia, Italia e Commissione Ue, si farà.



Interessi sui beni russi: a quanto ammonta la cifra?

Gli interessi sui beni russi congelati in Unione Europea sono ammontati, lo scorso anno, a 3.25 miliardi di euro al netto delle tasse. La cifra relativa al 2024 dovrebbe essere di poco più bassa, con una stima da qui al 2027 che oscilla tra i 15 e i 20 miliardi di euro. Di questi, secondo la proposta della Commissione, dovrebbe essere prelevato il 97% e di questa cifra il 90% (2,5-3 miliardi di euro stimati nel 2024) dovrebbe essere destinato alla fornitura di attrezzature militari attraverso le misure di assistenza finanziate dal Fondo europeo per la pace, ossia il meccanismo che finanzia l’invio di armi all’Ucraina.



Il 10%, inoltre, andrebbe al bilancio dell’Unione, con fondi suddivisi tra lo strumento per l’Ucraina e lo strumento europeo per gli investimenti nella difesa nel 2025, spiega Quotidiano Nazionale. L’Alto rappresentante per la politica estera UE, Josep Borrell, ha spiegato: “La cifra non è straordinaria ma non è affatto trascurabile. Credo che i leader la sosterranno”. L’obiettivo è mettere a disposizione questi fondi dal giugno 2024. Le autorità russe potrebbero rispondere allo stesso modo ed Euroclear teme una reazione uguale e contraria: Mosca potrebbe trattenere i depositi per 33 miliardi di dollari UE come replica alle mosse dell’Europa.