E così anche internet ora sarebbe fortemente a rischio: l’impatto che il conflitto tra Israele e Hamas a Gaza – e in generale i fronti di guerra che vanno dalla Striscia fino alle minacce Houthi nel Mar Rosso sta generando ha una portata più ampia di quanto si potesse immaginare. Di come siano intaccate le rotte commerciali già si sa, ed è noto quanto possano essere a rischio molti dei settori che si avvalgono ad esempio di una delle principali tratte di passaggio delle merci verso l’occidente, quale il canale di Suez. Ma questo rappresenta solo una parte di problema. Come fa notare infatti La Verità le aree marittime sono sempre più importanti anche per quanto concerne l’ambito dei cavi sottomarini, con riguardo anche a quelli di internet, che potrebbero essere fortemente a rischio.



Il vicedirettore del quotidiano, Claudio Antonelli, aveva già scritto come “in un’economia sempre più dipendente da internet e dall’Ia, i cavi sottomarini in fibra ottica sono una fonte inesauribile di dati e indicheranno la dorsale lungo la quale cresceranno le nuove fonti energetiche.” In questo senso “l’Egitto e il Mar Rosso sono al tempo stesso il più importante, ma anche il più vulnerabile nodo internet del mondo” come ha fatto notare il Centro Giuseppe Bono, alla luce della situazione geopolitica che attanaglia questa regione.



QUALI RISCHI EFFETTIVI PER LA CONNESSIONE INTERNET?

Sino a oggi, prima che i riflettori tornassero ad accendersi sulla guerra sul mare (e sotto il mare) la scelta di posizionamento underwater dei cavi era considerata la più sicura, specie perché tutte le aree di connessione principale Asia-Europa sono soggette a reiterate tensioni geopolitiche“, ha sottolineato sempre il Centro Giuseppe Bono. In tal senso, l’Egitto risulta “il più importante collo di bottiglia del mondo per la concentrazione di trasmissioni internet“. “Ora», prosegue l’istituto, “l’attenzione si concentra sull’Egitto perché in nessuna altra regione del mondo tutti i cavi convogliano nello stesso collo di bottiglia prima di seguire percorsi diversificati nel deserto egiziano“.



Il problema consiste nel fatto che i danneggiamenti causati dal terrorismo starebbero pericolosamente aumentando, e i conflitti che si stanno consumando in quell’area non fanno che creare terreno fertile. “Sono in corso tentativi di bypassare l’Egitto“, ha precisato l’istituto, “Google nel 2021 ha annunciato la posa del cavo Blue Raman che transiterà nel Mar Rosso, ma raggiungerà il Mediterraneo sulle coste di Israele: progetto al quale sono molto interessate Arabia Saudita e India”. La centralità dell’Egitto e del Mediterraneo allargato resta, insomma, fuori discussione. È quindi fondamentale che il nostro Paese continui nella sua attività di rilancio del proprio ruolo geopolitico e commerciale nell’area per cercare di evitare qualsiasi ripercussione.