Le merendine e gli snack per i bambini contengono troppo sale. L’allarme è stato lanciato all’ottava edizione del Congresso internazionale di Nefrocardiologia che si è svolto a Genova: «Il sale è un conservante – ha spiegato il professor Pontremoli sulle pagine de La Stampa di sabato – quindi presente in un’infinità di prodotti, ma soprattutto viene usato per insaporire gli snack: sono prodotti nati per stimolare artificialmente la sete e aumentare il consumo di bevande».

La denuncia viene poi ripresa anche dal dietologo Giorgio Calabrese che aggiunge: «Non si tratta di un problema di poco conto per i nostri ragazzi che si stanno prenotando per un futuro pieno di malattie metaboliche, fra cui quelle cardiache, ipertensive e circolatorie. I giovani, nel loro domani, non sapranno più apprezzare i piatti poco salati».

A questo punto torna d’attualità ricordare un principio semplice: se tra gli ingredienti di una merendina ci sono più di cinque citazioni meglio cambiare, visto che siamo cresciuti, tutto sommato bene, quando la spesa al supermercato era rara e la merenda si fa faceva ancora con il pane e la marmellata oppure con la torta che veniva fatta con burro, uova, farina, zucchero e lievito.

Oggi c’è un’alimentazione senza controllo che inconsciamente ci fa accumulare patologie legate proprio al mangiare e al bere. E se c’è un bene nel mangiare e bere sistematicamente certi ingredienti (il vino fa bene, ad esempio, se è nella misura di un bicchiere e mezzo al giorno e tutti i giorni), c’è anche un male nel rincorrere solo certi prodotti carichi di conservanti. Le mamme diranno che non è poi così grave e che i prodotti sono sicuri. Invece bisogna cominciare a far qualcosa. Ad esempio una torta di pane alla domenica sera. Si recuperano gli avanzi e si porta a colazione gusto e salute.