«È sempre bello vedere qualcuno che viene premiato». Così commentava ieri pomeriggio Cristiana Poggio, mentre sul palco della Piazza dei Mestieri di Torino sfilavano i titolari delle aziende premiate da Unicredit per la quinta edizione di OK Italia. Alessandro Profumo ha scelto dunque un luogo simbolo della rinascita sociale di Torino, per stringere la mano a una ventina di realtà che sono state capaci di innovare, ma anche di fare sistema, nonostante la crisi.
C’ero anch’io tra il pubblico, davanti allo stesso palco dove nell’autunno scorso abbiamo celebrato Golosaria e il premio alle eccellenze italiane legate ai “Comitati territoriali” di Unicredit. E sembrava di vedere anni di discussioni, chiacchierate, frequentazioni che diventavano una cosa all’onor del mondo. C’era Oscar Farinetti, il patron di Eataly che vende il cioccolato della Piazza nei suoi megastore del gusto; c’era il rettore del Politecnico e gli onorevoli Vignali e Saglia, incalzati dalle domande di Enrico Mentana. E c’era un mondo che è rimasto in silenzio quando Dario Oddifreddi, presidente della Piazza, ha detto che il punto da cui partire è la bellezza.
La bellezza che vuol dire anche un ristorante di livello (è citato sulle principali guide gastronomiche), un pub dove si spillano le 5 birre prodotte lì, il pane e il cioccolato, ma anche uno spazio per imparare a fare il tipografo e un altro dove nascono le parrucchiere di domani. Questa è la piazza, dove 450 ragazzi ogni mattina vengono a imparare da un maestro, secondo le antiche usanze della trasmissione dei saperi.
Tra i premiati ho applaudito convinto l’azienda Cottanera, che in Sicilia fa dei vini eccezionali e in pochi anni ha scalato i vertici della notorietà. Poi l’impresa “Umbria Amore” che raggruppa imprenditori turistici agguerriti, a Norcia e Perugia, dove c’è il fascinoso castello di Monterone. E infine Guido Gobino, il cioccolatiere di Torino che ha inventato il tourinot maxino.
Sul palco Enrico Mentana ha gigionato, tirando la volata a Sergio Chiamparino, il sindaco di Torino, che ha molto a cuore questa opera e ha mandato un suo messaggio. Tornando a casa m’è così venuto un pensiero strano, che giocherò ai numeri: vuoi vedere che parte da Torino, da una trama di rapporti che ha fatto la politica dei fatti, un nuovo assetto anche di carattere istituzionale?
Qui lo dico e qui lo nego: lo vedremo dalle prossime mosse di questo sindaco popolarissimo. O del lento schiaffo alla politica dell’insulto e del muro contro muro.