Arriva il caldo e le temperature – secondo le previsioni – toccheranno i 40° C. Non si può dire che non ci siano più le stagioni di una volta a questo punto, anche se gli scienziati, come sempre, si dividono (c’era la scienza esatta… una volta): chi pronostica un caldo fino a Ferragosto e chi è scettico perché le previsioni sono attendibili solo nel raggio di 5 giorni.
Al caldo poi si associa l’alimentazione e poiché siamo in estate, magicamente spunta la parola dieta. Ora, dobbiamo dimenticarci tante baggianate dette in televisione e tanti schemi delle dietologia italiana che – a differenza di quella cinese, assai più antica e realistica – sembra non tenere più conto delle regole elementari della natura. Una di queste è che il caldo si combatte con il fresco ed è il caso di scoprire come la natura, proprio in questa stagione, ci fornisca abbondanza di cibi freschi.
Ma scoprire il piacere di un’insalata di stagione, di un frutto (attenzione, non sempre la macedonia è indicata, piuttosto è suggerito mangiare frutti che hanno il medesimo colore) non sono una rinuncia, ma una tensione al gusto, quasi un mettersi in sintonia con l’ordine che governa il mondo. Il dietologo Primo Vercilli, che ha scritto il libro “Maramangio” sostiene che ad esempio è un controsenso, in un paese che ha la “dieta mediterranea” nel sua Dna, pensare che un regime alimentare sia rinuncia.
Il problema è variare gli alimenti nelle scacchiere dei 14 pasti principali, dove è auspicabile che il pesce sia contemplato almeno 3 volte, così anche la pasta. Sconsigliati i cibi piccanti, ma anche quelli troppo grassi che portano maggiori calorie. Già calorie, una parola che fa pensare al caldo. Beviamo invece tanta acqua. Il caldo dell’estate ci può purificare l’organismo, facendoci scoprire – non sembra vero – la parola “gusto”.