Ana Lydia Sawaya e Lucia Bailetti prima di ieri non si conoscevano, ma il Meeting è anche questo: una lavora in Brasile e dirige il Cren, l’altra in Italia a dirige il centro di analisi sensoriale a Matelica.

In comune hanno una missione: educare al gusto piccoli e grandi e combattere quelle patologie legate all’alimentazione che stanno diventando terreno comune dei paesi europei come di quelli del Sud America. Già: pare che il continuo tentativo di uscire da un ordine che domina l’universo mondo produca mostruosità. E in particolare se non ci si cura di quel fatto che almeno 3 volte al giorno ci interpella: alimentarci.



Lucia ieri, davanti a 50 bambini che allo stand di Papillon hanno provato a conoscere i 4 gusti fondamentali, ha detto che il male del secolo è la neofobia, ossia la paura del nuovo, per cui i giovani d’oggi che si abituano a stare al computer hanno timore di avere rapporti veri. La stessa cosa accade nell’alimentazione: l’abitudine a certi gusti standardizzati crea una barriera verso il nuovo. Un vero e proprio allarme che sta anche nella testa del ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, giunto a Rimini per parlare di sicurezza alimentare, tesi del suo libro “La mia multinazionale” ovvero una realtà fatta di migliaia di piccole aziende agricole.



Lucia e Lydia credono che si debba parlare ai genitori dell’importanza dei sensi. In mancanza di questa coscienza, anche i discorsi dei dietologi sulle proteine, i carboidrati e le piramidi alimentari rischiano di cadere nel vuoto. Non si può infatti parlare di alimentazione lasciando fuori il gusto che, parafrasando il tema del Meeting, è un efficace fattore di conoscenza. Occorre dunque togliere dal torpore il gusto dei piccoli: ma per farlo, occorre fare quello che don Giussani descriveva in un capitolo del Senso Religioso diventato famoso: il 10°. Sì, quello dove si parlava dello stupore di un ordine, che è il primo dato, la prima scoperta che l’uomo può fare osservando la realtà.



Ma chi non vuole farci vedere la realtà? Chi appiattisce anche il gusto? Chi ipotizza una società che sarebbe meglio alimentare con una pillola o con 10 alimenti, sempre quelli, preparati dal Cuciniere del mondo? Forse non c’è un Grande vecchio, ma sicuramente esiste una tendenza che ha eretto il superigienismo alimentare a unica risposta sulla sicurezza. E invece la sicurezza è scoprire la cifra del Creatore, ossia l’ordine che dalle stagioni fa fruttare la terra per alimentarci attraverso quell’incredibile gratuità che si chiama gusto.

Questa è la conoscenza, la vera conoscenza a cui tutti – genitori in prima fila – possiamo dare un contributo: Per abbattere il male del secolo: la paura del nuovo, la neofobia, quasi una nebbia perenne sulla conoscenza. E sull’avvenimento.