Diciamoci la verità e non per spirito di patria o anti-esterofilia: quando siamo oltre tre giorni in Francia non ci manca qualcosa?
La Francia, in realtà è casa nostra (e non solo per i furti di Napoleone che ancora viene ostinatamente celebrato – sic), giacchè ha i tratti di una storia comune. Basta andare a visitare le Abbazie, molte delle quali purtroppo ridotte a museo – ma non quella di Citeaux, dove i monaci eredi del monachesimo di san Roberto di Molesme, producono un eccellente formaggio a pasta semidura che svetta nella miglior boutique del gusto di Beune.
Ebbene in Francia si sguazza e nelle campagne ogni panetteria sforna la fragranza della baguette. Ma nonostante tutto ci manca qualcosa. Sono i primi piatti, insomma la pasta e il riso, che nel menu francese non vengono contemplati. Meglio per la nostra linea (peccato per le salse però…), meno per quel rapporto memoria-alimentazione di ogni italiano che viene penalizzato.
In realtà anche il menu italiano (antipasti, primo, secondo e dolce) ha fatto il suo tempo ed ha un piatto in più. Detto questo, da un sondaggio svolto per I Primi d’Italia, la manifestazione che si apre oggi a Foligno fino a domenica (www.iprimiditalia.it), pare che gli italiani siano disposti a rinunciare a tutto tranne che al primo. Che di fatto è diventato un “piatto unico”. E già lo era, se pensiamo che le paste ripiene contengono carne in abbondanza.
Ma non lo è anche la tagliatella alla bolognese con il ragù di carne? (Fantastico prototipo quello che mi hanno servito ieri sera al ristorante Marconi di Sasso Marconi). E che dire del risotto? (L’ultimo che mi ha appagato è del ristorante Croce Bianca di Oropa fatto con riduzione di vini Erbaluce).
Detto questo, vi regalo la ricetta codificata (che spero presto ottenga la De.Co. – denominazione comunale) delle “Penne alla norcina”, piatto umbro della terra di San Benedetto, in Val Nerina.
Eccola:
Ingredienti per quattro persone:
400 g di penne
200 g di ricotta
4 salsicce o 200 g di pancetta o guanciale
Mezzo etto di pecorino grattugiato
Olio, sale e pepe quanto basta
In una padella della giusta dimensione per poter saltare la pasta scolata, preparare un soffritto con olio e salsiccia, che può essere indifferentemente sostituita con pancetta o guanciale.
In una pentola cuocere le penne in abbondante acqua salata.
Quando il soffritto risulta abbastanza cotto, aggiungere la ricotta fresca insaporendola con sale e pepe e, all’occorrenza, unire anche un po’ di acqua di cottura della pasta per rendere il condimento più fluido e cremoso.
Giunta a cottura, versare la pasta scolata nella padella e rimescolarla per far amalgamare bene tutti gli ingredienti lasciandola soffriggere soltanto per pochi minuti, in modo che risulti più saporita e, solo alla fine, aggiungere del pecorino grattugiato.
Sarà superba. Ed è un piatto unico. In tutti i sensi.