Il Clasico di questa sera, la sfida fra il Barcellona e il Real Madrid in programma alle ore 20:00 al Camp Nou, si preannuncia dal clima incandescente. La gara valevole per il recupero della Liga, si doveva disputare lo scorso 26 ottobre, ma per motivi di sicurezza derivanti dalle accese proteste di quel periodo degli indipendentisti catalani (a seguito delle condanne a 12 politici), si era pensato di posticiparla, fino appunto a questa sera. Il match, come dicevamo prima, è ad alta tensione, e come ricorda Il Fatto Quotidiano, rischia di divenire ostaggio del gruppo di protesta “Tsunami Democratic”, che sostiene l’indipendenza della Catalogna. “Con prigionieri, esiliati, senza autodeterminazione né pieni diritti fondamentali, non ci può essere normalità. Il 18 ‘el clásico’ lo giocheremo tutti”, hanno fatto sapere i manifestanti, e questa sera sono attesi a migliaia fuori dallo stadio Camp Nou, prima del fischio di inizio del match, e chissà che non possano anche riversarsi al suo interno…
INVASIONE DI CAMPO IN BARCELLONA-REAL MADRID: 10MILA PERSONE PRONTE A PROTESTARE
Al momento si parla di 10mila adesioni, ma il numero è destinato a crescere nelle ore che ci separano dal fischio di inizio dell’evento. Tsunami Democratic ha comunque invitato i partecipanti alla protesta a mantenere un comportamento pacifico, ma la stampa madrilena si è già schierata contro la protesta, parlando di minaccia. Secondo i media della capitale, i protestanti potrebbero bloccare il pullman con a bordo i calciatori del Real Madrid, e compiere altre azioni sovversive di cui però non vi è traccia nei canali ufficiali di comunicazione dello stesso “Tsunami”. “Viviamo in una situazione di anormalità politica – si legge nel comunicato del gruppo – e Tsunami Democràtic punta tutto sul rendere questa situazione ancor più evidente durante el clásico. Il mondo sportivo e due club di questa grandezza non possono ignorare le problematiche sociali che affliggono la società a cui appartengono. La richiesta è semplice: il coinvolgimento del mondo dello sport nella risoluzione del conflitto”.