In un momento come questo dove le banche hanno aumentato i tassi di interesse, conviene di più investire nell’acquisto di immobili da mettere a reddito oppure attraverso le commodities? Vediamo insieme quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi di investire in immobili e comprendiamo se è invece più opportuno investire in oro.
Investimenti immobiliari: è meglio optare per l’affitto breve o per l’affitto a lungo termine?
Per acquistare un immobile in Italia o all’estero occorre avere il capitale. Questo è possibile ottenerlo attraverso un mutuo a tasso fisso o variabile, concesso da banche e altri istituti di credito presenti sul territorio nazionale, oppure si potrà decidere di acquistare attraverso il proprio capitale privato.
È bene però sapere sin dall’inizio in cosa si sta realmente investendo e qual è il progetto da portare a termine. Bisogna dunque fare un’analisi del mercato per comprendere che cosa si sta comprando e in che modo si intende mettere la struttura a reddito. Ad esempio si può decidere di creare un bed and breakfast, una casa vacanze oppure un affittacamere. In questo caso si dovrà valutare anche le tasse da pagare e comprendere che tutte le altre imposte dovute potrebbero essere poste in detrazione nel caso si dovesse aprire una partita IVA.
Se invece si intende affittare come privato, sarà il caso di optare per la cedolare secca e pagare soltanto il 22%. In questo caso il pagamento della Tari sarà obbligatorio per l’inquilino che dovrà essere valutato in maniera opportuna per comprendere se ha reali garanzie, in modo da essere in grado di sostenere la rata mensile del canone di locazione.
Investimenti immobiliari: meglio comprare per affittare o per rivendere?
Inoltre sarà anche opportuno comprendere se si decide di affittare l’immobile mediante affitti brevi oppure affitti a lungo termine. Per comprendere quali potrebbero essere i vantaggi fiscali, occorrerà parlare con un consulente esperto, anche per comprendere la propria situazione finanziaria. Ad esempio se per comprare l’immobile si deve sostenere il pagamento di una rata di mutuo per poi metterlo in locazione, probabilmente si deciderà di adottare un contratto a lungo termine in modo da avere maggiori garanzie.
Bisogna però calcolare che per l’immobile acquistato sarà obbligatorio pagare l’IMU, in quanto questo non potrà essere considerato come prima casa dal momento che è un immobile a reddito e quindi non si tratterà quasi certamente di una dimora abituale.
Se però si decide di investire in immobili con l’intenzione di rivenderli allora è opportuno considerare che in Italia verrà applicata una tassa del 26% sulla plusvalenza, il cosiddetto capital gain. Infatti quando si acquista un immobile e lo si rivende l’operazione viene considerata alla pari di un’operazione finanziaria già dal 2020, ma con l’ultima riforma fiscale che verrà attuata nel giro di 24 mesi attraverso una serie di decreti attuativi, questo principio sarà certamente applicato, dal momento che tutte le rendite finanziarie sono state raggruppate in un’unica aliquota.
Dal momento che il pagamento del 26% è realmente una tassa elevata, si potrebbe pensare di mettere al reddito l’immobile per 5 anni così da superare il limite in cui è possibile rivenderlo senza rientrare in quell’aliquota. Una volta rivenduto l’immobile, superato il quinto anno, si potrà accedere ad una tassazione sulla vendita realmente più bassa.
Gli investimenti in Oro si stanno invece rivelando molto redditizi, soprattutto per coloro che hanno acquistato molto tempo fa. Infatti il prezzo dell’oro è salito a 59,5 euro al grammo. Si prevedono ulteriori aumenti, ma anche in questo caso verrebbe applicata la tassazione sul capital gain al 26%, quindi la scelta va fatta anche sulla base della tassazione italiana.