Io ricordo piazza Fontana rappresenta per certi versi un esperimento, in casa Rai. Questo format, il docufilm, si è rivelato essere il migliore per rendere giustizia al racconto di una storia vera. I ricordi dei protagonisti si sono alternati alle ricostruzioni con gli attori, tutti molto validi dal punto di vista dell’interpretazione. C’è da fare qualche appunto, invece, sull’estetica, non molto fedele a quella dei personaggi originali. Nonostante ciò, Giovanna Mezzogiorno è stata molto convincente. L’attrice approva il lavoro fatto dall’azienda nel senso della sensibilizzazione su una vicenda così delicata: “Sì, ciò è molto bello”, dichiara in un’intervista a Fanpage. “È importante. La televisione è molto seguita. La Rai sta facendo delle operazioni encomiabili che permettono a queste storie di arrivare anche ai giovani”. Tra i personaggi che vorrebbe interpretare in futuro ce n’è una in particolare: “Sì, Nilde Iotti. Avevo presentato alla Rai un progetto ambizioso in due puntate. Mi è dispiaciuto non averlo fatto. Era una ricostruzione storica seria. Quello è un personaggio che rimpiango tantissimo. Ci avrei tenuto tanto. Non critico la Rai, però tutti quelli che hanno lavorato a quel progetto sono rimasti molto delusi”. (agg. di Rossella Pastore)
Gli interventi di Vespa e Mughini
Sono tanti i personaggi del docufilm Io ricordo piazza Fontana, tra attori e comparse reali che hanno dato volentieri il loro contributo alla realizzazione e alla completezza del lavoro. Tra questi, oltre ai “diretti interessati” parenti delle vittime, spiccano i nomi e i volti di Bruno Vespa e Giampiero Mughini, il primo nelle vesti di giornalista, l’altro in quelle di opinionista. Il punto di vista di Vespa è molto interessante: ai tempi, infatti, fu lui a dare l’annuncio dell’arresto di Pietro Valpreda, uno dei sospettati. Mughini si sofferma invece sulla posizione dei politici, colpevoli di aver pronunciato troppe volte un’apparente giustificazione: “non so”, “non ricordo”. Fu solo a 10 anni dalla strage, che i familiari delle vittime giunsero a una prima mezza verità. Fu quando, a Catanzaro, Freda Franco, Ventura Giovanni e Giannettini Guido subirono la condanna all’ergastolo. La voce fuori campo di Giovanna Mezzogiorno lamenta che parte della responsabilità è anche dei politici in generale, di chi poteva fermare la manovalanza e non l’ha fatto. L’espressione usata è proprio “velo nero di omertà”. (agg. di Rossella Pastore)
L’impegno di Francesca Dendena
“Mi auguro che il messaggio arrivi a quante più persone possibile, anche ai ragazzi, che oggi non sanno niente e che, ancor peggio, non sembrano interessate ai fatti”. Questo l’obiettivo di Io ricordo piazza Fontana, il film Tv prodotto dalla Rai che vede protagoniste le famiglie delle vittime della strage milanese. Era il 12 dicembre 1969, quando una bomba esplodeva alla Banca Nazionale dell’Agricoltura uccidendo 17 individui: “Non si può pensare che una persona muoia così, con le carni dilaniate, perché qualcuno ha potuto tanta cattiveria”, urlano disperati i parenti dei defunti. L’interprete di una di questi, Giovanna Mezzogiorno, ha sottolineato la necessità di tenere viva la memoria su fatti del genere, quantomeno per dare giustizia ai familiari. “Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”, esplicita nella realtà Francesca Dendena, il suo personaggio. Ancora oggi, a 50 anni dal tragico evento, non esiste una verità ufficializzata. Solo qualche versione più o meno attendibile; il che, per chi ha perso un proprio caro, contribuisce ad accrescere lo sconforto. (agg. di Rossella Pastore)
Le parole di Bruno Vespa
Bruno Vespa
non ha dubbi su quello che dev’essere il compito dello Stato: scoprire la verità e rendere giustizia a quegli innocenti che, il 12 dicembre 1969 persero la vita in Piazza Fontana. «Lo Stato deve far chiarezza, lo deve a se stesso, perché uno Stato che non riesce a fare chiarezza, su questo e su altri episodi, è uno Stato debole», sentenzia il giornalista. Nella docufiction, la Rai, attraverso testimonianze, immagini, racconti e la ricostruzione cinematografica della storia, cercherà di dare voci a chi riuscì a sopravvivere e, che ancora oggi, cerca un colpevole. Un modo per ricordare la strage di Piazza Fontana che ha dato il via ad una serie di eventi sanguinosi che hanno caratterizzato la storia recente del nostro Paese e per cercare di scoprire la verità (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
“Una strage che non si può dimenticare”
Con la fiction “Io ricordo Piazza Fontana”, la Rai cerca di non far dimenticare la strage di Milano in cui, nel 1969 che causò 17 morti e 88 feriti. Considerata la prima, vera strage terroristica del dopoguerra, ancora oggi, rappresenta una ferita aperta per la mancanza di colpevoli. Gli esecutori materiali di quella strage, infatti, sono ignoti. La Rai, essendo la Tv dello Stato, cerca di mantenere viva l’attenzione su una fatto storico che non può e non dev’essere dimenticato. «Non si può pensare che una persona muoia così, con le carni dilaniate, perché qualcuno ha potuto tanta cattiveria», urlano i figli delle vittime che, questa sera, attraverso una fiction che racconterà i fatti di quel tragico giorno, ripercorreranno uno dei momenti più bui della storia italiana (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Il ricordo di una strage e l’amore di una figlia per suo padre
Io ricordo Piazza Fontana
, leggiamo su MyMovies, è “una docufiction che ricostruisce il complesso iter processuale seguito alla strage del 1969 grazie al punto di vista della figlia di una delle vittime e Presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage, Francesca Dendana. E’ sicuramente un contributo alla memoria del paese che s’intreccia in modo intimo con l’amore di una figlia per suo padre“. Sicuramente ci troviamo di fronte a una ricostruzione fedele di un fatto che ha colpito e commosso tutto il nostro paese. Sarà molto interessante rivedere i fatti ricostruiti tramite la mano soave del regista Francesco Micciché. Senza scordarci dell’interpretazione intensa di Giovanna Mezzogiorno. Io ricordo Piazza Fontana va in onda su Rai 1, clicca qui per seguirlo in diretta streaming grazie a RaiPlay. (agg. di Matteo Fantozzi)
Curiosità sul docu-film
Il film Io ricordo Piazza Fontana trova le sue radici in un telegramma che la famiglia di Pietro Dendena invierà al Presidente Saragat in occasione del Processo di Catanzaro. Un vero smacco per i familiari delle vittime, che rimarranno sorpresi dai molteplici ‘non ricordo’ pronunciati in aula dai politici italiani. La figlia di Pietro, Francesca, lotterà fin da quel giorno per portare a galla la verità, presentandosi ad ogni udienza e facendo viaggi di oltre 1.300 km per poter seguire ogni udienza. Fonda quindi l’Associazione dei Familiari delle Vittime di Piazza Fontana, trasformata poi nell’Associazione delle Vittime delle Stragi a causa dell’aumento significativo di tragedie simili. Alla sua morte, avvenuta nel 2010, il testimone passerà in via definitiva ai nipoti Federica e Matteo. Quest’ultimo autore di Ora che ricordo ancora. Francesca Dendena: storia di un eroe civile, un libro che ricostruisce la figura pubblica della figlia di Pietro e la sua vita spesa in nome della verità.
Io ricordo Piazza Fontana, il promo del film
Non si può e non si deve dimenticare, questo è il messaggio nel promo di Io Ricordo Piazza Fontana, la docu fiction che questa sera andrà in onda su Rai1 con protagonista Giovanna Mezzogiorno. Toccherà a lei fare un percorso a ritroso per portare a galla quello che è successo 50 anni fa in quel di Milano invitando tutti a non dimenticare: “Un Paese che dimentica la sua storia rischia di ripeterla” e il compito della tv pubblica questa sera sarà proprio quello di ricordare a tutti quanto accaduto per evitare che tutto si ripeta un giorno. In occasione dei 50 anni dalla tragedia di Milano che uccise 88 persone, la Rai ripercorre quella terribile giornata mettendo insieme finzioni e immagini d’archivio, quale sarà il risultato? Sicuramente ottimo sia nel senso di lavoro svolto che di ascolti raccolti anche se questo lo scopriremo solo domani mattina. In attesa delle novità, potete cliccare qui per vedere il video promo di Io ricordo Piazza Fontana in onda su Rai1 proprio questa sera. (Hedda Hopper)
Io ricordo Piazza Fontana, il cast del film
Io ricordo Piazza Fontana
è il film che Rai 1 trasmetterà nella sua prima serata di oggi, giovedì 12 dicembre 2019, a partire dalle 21.25. La trama segue le vicende della terribile tragedia avvenuta 50 anni fa a Milano, a causa della bomba scoppiata alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. Il bilancio è drammatico: 88 feriti e 17 morti. L’arco narrativo seguirà in particolare Francesca Dendena, figlia di Pietro Dendena, una delle vittime dell’attentato e fra coloro che al momento dell’esplosione si trovano a distanza ravvicinata rispetto alla valigetta esplosiva. La regia è di Francesco Miccichè, mentre il ruolo di Francesca è affidato a Giovanna Mezzogiorno. Luigia Dendena, la madre, avrà invece il volto di Anna Ferruzzo, mentre il padre Pietro verrà interpretato da Stefano Fregni. La famiglia Dendena può contare anche sulla presenza di Paolo, il fratello di Francesca, il cui volto sarà quello di Niccolò Ferrero. Compaiono inoltre Simone Gandolfo (Mauro); Anna Maria De Luca (madre di Mauro); Lorenzo Cervasio (Bruno Chiesa); Francesco Siciliano (avvocato Federico Sinicato); Andrea Bonella (Giovanni Corbellini); Pierluigi Misasi (giudice Scuteri); Luigi Ciardo (Pietro Chiesa); Alberto Basaluzzo (avvocato Coldiretti) e Lea Gavino (Federica Dendena).
Io ricordo Piazza Fontana, la trama del film
La trama del docufilm Io ricordo Piazza Fontana ritorna indietro fino a quel terribile giorno di dicembre del ’69. “Mio padre Pietro Dendena era andato a Milano con la sua Simca 1000. Il suo lavoro lo portava a frequentare le contrattazioni che si svolgevano tutti i venerdì pomeriggio alla Banca Nazionale dell’Agricoltura”, racconta Francesca Dendenza. Lei ha 17 anni e il fratello Paolo ne ha compiuti da poco 10. Nessuno dei due, così come il resto della famiglia, può immaginare che quella mattina saluteranno Pietro per l’ultima volta. Prima dell’esplosione, Francesca si trova al mercato di Santa Lucia per fare alcune compere, in compagnia della madre. Poi il boato, gli interventi delle autorità e infine il funerale, nel silenzio completo di una città messa in ginocchio. Durante la cerimonia saranno presenti anche diverse personalità politiche, a partire dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Luigia Dendeni però sceglierà di non stringere la mano a chi fra loro gliela porgerà per esprimerle le condoglianze. La prima pista sui colpevoli porterà fino a Pietro Valpreda: si pensa ad un attacco degli anarchici. La ricostruzione e l’iter processuale sarà lungo, conditi di delusioni e appelli: la verità però non verrà mai a galla. Si concluderà nel 2005 con la decisione della Cassazione di chiudere il caso per mancanza di prove utili per definire i responsabili. Condanna al tempo stesso i familiari delle vittime a pagare le spese processuali, dando un nuovo dolore a tutti coloro che hanno già subito una grossa perdita.