Io speriamo che me la cavo, regia di Lina Wertmüller
Martedì 24 dicembre, andrà in onda, in prima serata su Rete 4, alle ore 21:20, la commedia drammatica del 1992 intitolata Io speriamo che me la cavo. La trama si ispira liberamente all’omonimo romanzo scritto da Marcello D’Orta e vede alla regia la grande film maker Lina Wertmüller diventata famosa per essere stata la prima donna nella storia cinematografica a ricevere una nomination ai Premi Oscar per il suo lavoro in Pasqualino Settebellezze.
Nei panni del simpatico e tenero maestro Marco Tullio Sperelli, uno tra i più amati attori e comici dello spettacolo italiano, Paolo Villaggio, che per generazioni ha fatto ridere il pubblico grazie al suo personaggio del ragionier Fantozzi. Al suo fianco l’attrice di origini napoletane Isa Danieli, candidata ai Nastri d’Argento per la sua interpretazione in questa pellicola, che nel corso della sua carriera ha lavorato in diverse occasioni con Wertmüller, in pellicole quali Tutto a posto e niente in ordine (1974), Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974) e Sotto.. sotto.. strapazzato da anomala passione (1983). Prendono parte a questo lungometraggio anche l’attore napoletano Sergio Solli, che con la regista aveva già collaborato in Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada” (1983) e Sotto.. sotto.. strapazzato da anomala passione (1984).
La trama del film Io speriamo che me la cavo: una difficile scuola della provincia napoletana
Io speriamo che me la cavo racconta la storia del giovane insegnante Marco Tullio Sperelli che, in seguito ad una svista presso l’ufficio del Provveditorato, viene assegnato ad una scuola di un paesino della provincia campana, Corzano (località di fantasia).
Sperelli è un uomo che arriva dal Nord Italia, dall’animo tanto buono quanto onesto, e fin dal primo giorno si trova spiazzato di fronte alle situazioni economiche e sociali in cui vivono i bambini della sua classe. Arrivato sul posto si trova di fronte ad una sezione composta da 3 soli studenti, poiché gli altri alunni sono impegnati in varie attività in strada.
I bambini si dimostrano immediatamente molto vivaci e scaltri, ognuno con una personalità diversa, come la dolce Rosinella, o il brillante Vincenzino, ma anche Raffaele, il più grande tra i membri della classe, che si trova già impegnato negli affari della criminalità locale. Sarà proprio quest’ultimo, con le sue provocazioni, a destabilizzare a tal punto il maestro da portarlo a colpirlo con un vigoroso schiaffo.
Sarà proprio questo gesto a permettere all’uomo di ottenere finalmente l’attenzione dei suoi studenti che inizieranno ad essere attivi e presenti durante le sue lezioni.
Il legame tra maestro e bambini diventerà ogni giorno più profondo e, per la prima volta, i ragazzini si troveranno di fronte a un adulto che si preoccupa della loro istruzione.
Sperelli, però, decide di chiedere il trasferimento, convinto di non avere possibilità di vittoria di fronte ad un sistema fin troppo radicato, ma con sua grande sorpresa scoprirà che il segno che ha lasciato nei cuori di questi bambini è più profondo di quanto avrebbe mai immaginato.