“Io, una giudice popolare al Maxiprocesso”: commento live del docufilm
Volge al termine il racconto di Caterina Parisi come giurata al Maxiprocesso e ‘imputata’ della società. La donna, che rappresenta le storie di Teresa Cerniglia, Maddalena Cucchiara e Francesca Vitale, tutte e tre presenti fisicamente all’interno del docufilm. Ancora una volta, le tre hanno voluto metterci la faccia, intermezzando le scene con protagonista la Finocchiaro e arricchendole dei loro resoconti tratti da esperienze realmente vissute. La più eclatante è forse quella resa dalla signora Vitale, una donna molto lucida e posata che ricorda in maniera vivida soprattutto l’incontro con Luciano Leggio. Oltre quella che lei chiama ‘gabbia’, c’era un uomo dall’atteggiamento singolarissimo, che con quel suo ghigno quasi faceva paura. Caterina, nella finzione, rivive quei momenti, prende appunti su tutto, e alla fine si ritrova a deliberare circa le sorti di decine e decine di imputati. Da quegli appunti ricaverà un libro, e da quel libro la testimonianza utile ai suoi ragazzi per comprendere cosa sia la mafia e cosa abbia significato, per lei, averci a che fare. (agg. di Rossella Pastore)
Il rapporto difficile con Luca
Si fa sempre più complicato il rapporto tra Caterina e suo figlio Luca, già ampiamente deluso per via della promessa che sua madre aveva disatteso: portarlo allo stadio. Luca rischia persino la vita, quando arriva di corsa a bordo di un motorino e gli uomini della scorta la scambiano per una minaccia. A quel punto, Caterina lo rimprovera aspramente, ma quanto meno riesce a farsi finalmente capire. Da quel momento in poi, infatti, Luca ricomincia a fidarsi di lei. I due vanno insieme al mercato, anche se in quel luogo c’è chi si rifiuta persino di vendergli la frutta. Allora lei s’impunta: i siciliani non possono continuare a sottomettersi e a cedere alla paura. Anche perché Caterina non ha nessuna intenzione di fare a meno della sua normalità: “Non potevo non fare quello che normalmente facevo”, chiosa Francesca Vitale. “Mi sono prefissata questo obiettivo: essere moglie e madre come sempre”. (agg. di Rossella Pastore)
Caterina rinuncia alla sua routine
Il personaggio di Caterina Parisi fa il suo ingresso in scena come sintesi di quelle figure di donne che hanno dato il loro contributo alla società siciliana come giudici del Maxiprocesso. “Vedo che la maggior parte dei titolari sono donne”, constata Nino Frassica, che nel docufilm veste i panni del magistrato. “Del resto, la giustizia è donna, è rappresentato da una donna bendata che tiene in mano una bilancia e una spada. ‘Bendata’ significa che dovete essere imparziali. La bilancia simboleggia l’equilibrio; la spada, il coraggio e la determinazione”. Tutte caratteristiche che la Parisi ha dimostrato di avere, nella prima parte della sceneggiatura. La parte più difficile è stata dire a suo figlio che nei prossimi mesi sarebbe stata particolarmente impegnata; per il resto, ha rinunciato senza troppa fatica alla sua routine d’insegnante di liceo, trovando appoggio anche in suo marito. (agg. di Rossella Pastore)
Io, una giudice popolare al Maxiprocesso: le tre figure al centro del docufilm
“Ricordare gli eroi, quelli che hanno fatto grande il nostro Paese, ma anche quelle donne che non si sono tirate indietro e hanno contribuito con il loro senso civico a dare un forte apporto a un momento storico”. Questo il senso del docufilm Io, una giudice popolare al Maxiprocesso nelle parole di Donatella Finocchiaro, l’ennesimo prodotto targato Rai atto a sensibilizzare sul tema scottante della mafia. La regia è di Francesco Miccichè, che ha scelto però di cambiare prospettiva, mettendo al centro del racconto non gli eroi Falcone e Borsellino, e nemmeno gli altri protagonisti più noti della lotta alla criminalità: per la prima volta, infatti, si parla delle giudici popolari, e in particolare di tre figure di donne realmente esistite che hanno ispirato la Finocchiaro nella sua interpretazione. (agg. di Rossella Pastore)
Donatella Finocchiaro: “Impatto emotivo molto forte”
Va in onda questa sera, 3 dicembre, su Rai1 la docufiction Io, una giudice popolare al Maxiprocesso. Protagonista Donatella Finocchiaro che interpreta Caterina, una comune insegnante che viene sorteggiata come giudice popolare nel fatidico Maxiprocesso. Intervistata su RadiocorriereTv, l’attrice ha commentato la docufiction, dichiarando: “Sono certa che l’impatto emotivo sarà molto forte proprio grazie all’utilizzo delle immagini storiche di quel periodo”. In qualche modo si tratta di una storia che ha toccato anche la sua famiglia: “Mio padre era un imprenditore in Sicilia e negli anni Novanta gli fecero saltare la fabbrica perché non si era piegato al pizzo. – ha ammesso la Finocchiaro, per poi concludere – È stato drammatico. Ero solo un’adolescente e vedere la porta della fabbrica divelta con la fiamma ossidrica è stato scioccante”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Io, una giudice popolare al Maxiprocesso: “Ricordare gli eroi”
“Ricordare gli eroi, quelli che hanno fatto grande il nostro Paese, ma anche quelle donne che non si sono tirate indietro e hanno contribuito con il loro senso civico a dare un forte apporto a un momento storico”. Queste, come riporta l’Ansa, le parole di Donatella Finocchiaro che sarà la protagonista della docufiction ‘Io, una giudice popolare al Maxiprocesso‘, su Rai1 in prima serata giovedì 3 dicembre. Al centro del racconto troviamo dunque una delle giurate popolari che hanno lavorato e contribuito alle storiche condanne con cui si è concluso il processo di Palermo contro la mafia. La storia di una persona normale che è dunque riuscita a fare qualcosa di unico, indimenticabile. Alla regia della docufiction troviamo Francesco Micchichè.(Aggiornamento di Anna Montesano)
Io, una giudice popolare al Maxiprocesso, trama e cast della docufiction in onda oggi, 3 dicembre
Sarà una prima serata da non perdere quella di oggi su Rai1 quando ad andare in scena sarà la docufiction realizzata da Stand By e Ra Fiction, ‘Io, una giudice popolare al Maxiprocesso‘. Al centro di tutto c’è la storia di una professoressa e due casalinghe che si schierano accanto ai giudici Giordano e Pietro Grasso per dire la loro e fare la loro parte contro Bagarella, Calò e Liggio. Prende proprio parte da qui la docufiction che narrerà il maxiprocesso nato dal lavoro di Falcone e Borsellino dal punto di vista delle tre giudici popolari del maxiprocesso che portò alla sbarra 450 imputati dando una forma a Cosa Nostra. A firmare la docufiction, alla regia, è Francesco Micchichè mentre toccherà a Donatella Finocchiaro far convergere le tre donne in una sola, la sua Caterina. A quel punto Maddalena Cucchiara, Francesca Vitale, Teresa Cerniglia troveranno vita proprio nel personaggio principale della fiction che avrà al suo fianco quello che è il presidente della Corte Alfonso Giordano che avrà il volto di Nino Frassica che ha cambiato look per la sua interpretazione ben diversa da quelle a cui siamo abituati di solito in tv.
Nino Frassica nel cast di Io, una giudice popolare al Maxiprocesso
In Io, una giudice popolare al Maxiprocesso il pubblico potrà seguire quella che è la ricostruzione di un episodio fondamentale della nostra storia moderna, quella che ha fatto da spartiacque tra quello che c’era e si pensava prima del processo e quello che c’era dopo. Il punto di vista questa volta sarà proprio quello inedito dei giudici popolari del processo a cui hanno preso parte giudici togati e pubblici ministeri insieme a ben 16 giudici impegnati per quasi due anni in udienze e le relative restrizioni. Siamo nella Sicilia del 1986, Caterina è una giovane insegnante di Cefalù, felicemente sposata con Salvatore, un piccolo antiquario, e con un figlio, Luca, appassionato di calcio. Un giorno la sua tranquilla viene interrotta da una convocazione del tribunale di Palermo perché sorteggiata come giurata popolare nel Maxiprocesso che vede lo Stato italiano contro i capi mafia accusati di aver costituito un’associazione criminale detta Cosa nostra. Convinta dai giudici e spalleggiata dal marito accetta e la sua vita ne farà le spese.