Nel tardo pomeriggio del 4 dicembre sono state confermate le dimissioni della giudice di Catania Iolanda Apostolico che dal 2023 era finita al centro di un vero e proprio – oltre che violento – scontro con le forze di governo dopo essersi rifiutata di applicare il cosiddetto ‘decreto Cutro’ per il trattenimento dei migranti nei Centri per il rimpatrio: una decisione in parte largamente attesa e che è stata – quasi naturalmente – accolta positivamente dal leader del Carroccio Matteo Salvini che in un post condiviso sui social è tornato ad ‘attaccare’ la giudice Iolanda Apostolico sottolinando che ora “potrà comportarsi come una esponente di Rifondazione comunista senza creare imbarazzi”.
Partendo dalle ultime novità – poi arriveremo anche ai retroscena sulle dimissioni – le dimissioni di Iolanda Apostolico sono state discusse oggi con “particolare urgenza” dalla quarta commissione del Consiglio superiore di magistratura che ha accettato la proposta alla quasi unanimità, con un solo voto contrario: stando a quanto riferisce Repubblica, l’ex giudice di Catania non sopportava più “le ostilità e la curiosità morbosa” che si era creata attorno alla sua persona dopo gli scontri con il governo; con alcuni amici ed ex colleghi che le descrivono come “logorata” dai frequenti attacchi.
Lo scontro tra il governo e Iolanda Apostolico: dal decreto Cutro, al video del 2018
Tornando indietro nel tempo, il nome di Iolanda Apostolico ha iniziato a circolare frequentemente sulle pagine di cronaca dal 30 settembre 2023 quando fu la prima magistrata a disapplicare il decreto Cutro non firmando il via libera al fermo dei alcuni migranti nei Cpr siciliani ritenendolo illegittimo ai senti della normativa europea: una decisione che aveva immediatamente acceso l’ira del leader leghista Matteo Salvini che aveva dato il via ad una serie di attacchi mirati contro la giudice.
Poi – qualche giorno più tardi, nell’ottobre del 2023 – era stato ancora una volta Salvini a tornare sulla questione Iolanda Apostolico, condividendo sui social un video datato agosto 2018 in cui si vedevano alcuni manifestanti chiedere lo sbarco immediato dei migranti sulla nave Diciotti al grido di “assassini” e “animali”: tra i manifestati – notò il leader leghista – si vedeva chiaramente il volto noto della Apostolico che aveva così dimostrato la sua appartenenza politica, in controtendenza con la figura pubblica che un magistrato indipendente dovrebbe mantenere.