Shock settico e metastasi tumorali, a giocare un ruolo nocivo potrebbero essere gli ioni di rame ossidati. Uno studio, pubblicato sulla rivista Nature e condotto all’Institut Curie di Parigi, ha progettato una particolare molecola per intrappolare questi ioni di rame privi di un elettrone e combattere così queste due malattie devastanti. Mentre gli ioni di rame ridotti Cu1+ sono essenziali per la respirazione cellulare, quelli ossidati Cu2+ sono alla base delle sepsi e delle metastasi tumorali.
La sepsi, o shock settico, provoca ogni anno 11 milioni di morti in tutto il mondo, a cui si sono aggiunte recentemente anche i decessi per sepsi legate al Covid. a provocare lo shock settico è solitamente l’infezione da un virus o da un batterio che manda in tilt la risposta immunitaria, causando un’infiammazione incontrollata e l’insufficienza degli organi principali. Anche le metastasi tumorali sono responsabili ogni anno di milioni di morti, e proprio l’entità dei decessi ha spinto i ricercatori a tentare di neutralizzare gli ioni di rame ossidati individuati come colpevoli. Tutto inizia con i morti da Covid-19. Raphaël Rodriguez dell’Insitut Curie ha spiegato al quotidiano francese Le Monde che “avevamo precedentemente dimostrato che una proteina presente sulla superficie di molte cellule, il recettore CD44, permette agli ioni di ferro di penetrare in massa nelle cellule tumorali” innescando “una trasformazione radicale delle cellule tumorali proliferative e inserite in un tessuto, che diventano rotonde, si staccano l’una dall’altra e acquisiscono la capacità di migrare – di metastatizzare, in altre parole”.
Ioni ossidati di rame alla base di metastasi tumorali e sepsi: “raggiungono i mitocondri…”
Da qui il team francese ha scoperto che nelle cellule diventate infiammatorie, il numero di recettori CD44 di superficie era aumentato, con il risultato di una massiccia presenza di ferro. Ma anche gli ioni di rame ossidati si erano infiltrati nelle cellule in gran quantità. Nelle cellule infiammatorie questi ioni raggiungono i mitocondri, vere e proprie fabbriche energetiche della cellula, dove innescano la produzione di particolari molecole che vengono trasportate al nucleo della cellula. A loro volta queste molecole attivano i geni responsabili dell’infiammazione incontrollata attraverso un processo epigenetico, cioè un meccanismo molecolare di modulazione dell’attività dei geni.
A questo punto arriva l’idea di bloccare l’accesso degli ioni ossidati di rame ai mitocondri tramite la metformina, un noto antidiabetico, combinando due molecole di metformina capace di intrappolare questi ioni. I test in vitro e sui topi hanno mostrato un’attenuazione dell’infiammazione e la ripresa del controllo su sepsi e metastasi tumorali. Il prossimo passo sarà testare questa procedura sull’essere umano.