È costato anni e investimenti il nuovo chip montato sull’iPhone 16e svelato oggi da Apple. Il nuovo smartphone è l’aggiornamento della versione economica di quello di punta, ma in realtà la novità principale è quella invisibile agli utenti, perché riguarda appunto il primo modem cellulare interno di Apple, che lo ha soprannominato C1. Si tratta di un’evoluzione importante da parte del colosso di Cupertino, che sta compiendo degli sforzi importanti per sviluppare più tecnologia propria e non dover più pagare miliardi ogni anno al produttore di chip Qualcomm.
Il nuovo iPhone 16e sarà disponibile alla fine di febbraio al prezzo di 599 dollari, un costo in linea con le precedenti generazioni, che nel 2022 era uscito con un prezzo di partenza di 429 dollari. Ma per quanto riguarda l’Italia, si partirà da 729 euro per la versione 128GB, 859 euro per quella da 256GB, mentre costa 1.109 euro per 512GB. Sono due le finiture disponibili, entrambe opache: nero e bianco.
I preordini del nuovo iPhone 16e partiranno il 21 febbraio, invece la distribuzione nei punti vendita è prevista per il 28 febbraio. Questo nuovo modello, però, permetterà ad Apple di testare il modem interno prima di cominciare a includerlo nei modelli principali, che producono margini di profitto molto più alti, quindi in vista dell’uscita dell’iPhone 17 che è prevista per l’autunno di quest’anno.
LA BATTAGLIA DI APPLE PER IL SUO PRIMO MODEM
Edward Snyder, amministratore delegato di Charter Equity Research ed esperto di lunga data del settore wireless, al Wall Street Journal ha spiegato che l’iPhone 16e è di fatto “un veicolo di prova“, perché “Apple vuole ottenere dati sul campo sul suo funzionamento prima di rilasciarlo nell’iPhone 17“. La sua previsione è che il 20 per cento dei dispositivi rilasciati con l’iPhone 17 includerà il modem Apple, mentre gli altri avranno chip cellulari forniti dall’attuale fornitore, Qualcomm. Se però il modem di “casa” funzionerà bene, allora il colosso californiano abbandonerà del tutto i chip Qualcomm e, secondo Snyder, potrebbe accadere nel giro di due anni. Una svolta importante, visto che ritiene Qualcomm un acerrimo nemico.
Nel 2017, l’ha citata in giudizio sostenendo che i termini di licenza della tecnologia wireless fossero “onerosi, irragionevoli e costosi“. Apple paga per ogni chip e altri 5-6 dollari a telefono per le licenze wireless, quindi potrebbe risparmiare annualmente miliardi con un chip interno. Le due aziende hanno risolto la battaglia legale nel 2019, ma da allora Apple ha cominciato a lavorare al suo modem, Project Sinope, facendo faticare però a rispettare le scadenze interne. Inoltre, a prescindere dall’indipendenza dai chip di Qualcomm, Apple dovrà pagare comunque una tassa di licenza per i brevetti di telefonia mobile. Attualmente c’è un accordo fino al 2027, quindi Apple ha tempo per pianificare la separazione definitiva.
LE CARATTERISTICHE DI IPHONE 16E
Tornando al nuovo iPhone 16e, tra le altre novità c’è l’addio al pulsante Home, che sblocca il dispositivo con un lettore di impronte digitali: c’è FaceID, il sistema di riconoscimento facciale di Apple. Inoltre, l’iPhone 16e è compatibile con Intelligence, il marchio dell’azienda che ha la nuova suite di strumenti di intelligenza artificiale. Il design è più simile all’iPhone 14, piatto e con notch, senza Dynamic Island. Anche le misure sono le stesse, simili a quelle di iPhone 16. Il display è OLED Super Retina XDR da 6.1” con risoluzione 2532 x 1170 pixel, 460PPI e luminosità di picco che arriva a 1.200nits, ma il refresh rate resta a 60Hz.
Almeno c’è il vetro Ceramic Shield. La fotocamera principale è da 48MP con teleobiettivo 2x, sono supportate registrazioni in 4K con Dolby Vision fino a 60 fps e nuove funzionalità per un audio migliore. Infine, consente le comunicazioni satellitari per mandare messaggi o chiedere aiuto quando non c’è rete cellulare o wireless.