Gli iPhone di almeno nove dipendenti del Dipartimento di Stato Usa hanno subito un attacco hacker da ignoti tramite lo spyware Pegasus sviluppato dalla società israeliana NSO Group. Lo rivela Reuters, spiegando che Apple avrebbe notificato che i loro account sono finiti sotto attacco negli ultimi mesi. L’agenzia, che cita fonti anonime a conoscenza dei fatti, ha spiegato che sono stati presi di mira funzionari statunitensi in Uganda o comunque coinvolti in questioni riguardanti l’Africa orientale. Un portavoce di NSO Group ha fatto sapere a Reuters che la società indagherà sulla questione e, se necessario, intraprenderà azioni legali contro clienti che usano illegalmente i loro strumenti.



«Se la nostra indagine mostrerà che queste azioni sono effettivamente avvenute con gli strumenti di NSO, interromperemo i rapporti con il cliente in modo permanente e intraprenderemo azioni legali. NSO collaborerà anche con qualsiasi autorità governativa competente e presenterà tutte le informazioni in proprio possesso», recita la nota ufficiale. In precedenza, una lista di numeri con potenziali obiettivi, tra cui quelli di alcuni funzionari americani, è emersa nelle relazioni su NSO, ma non era chiaro se le intrusioni sono state sempre tentate o sono riuscite.



APPLE DI NUOVO ALL’ATTACCO DI NSO GROUP

I funzionari dell’ambasciata dell’Uganda a Washington non hanno commentato, così come Apple. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha rifiutato di commentare le intrusioni, ma ha ricordato invece la recente decisione del Dipartimento del Commercio di rendere più difficile per le aziende statunitensi fare affari con NSO Group, inserendola nella Entity List. In queste settimane la pressione a livello internazionale contro NSO Group continua a salire. Apple, infatti, ha fatto causa all’azienda israeliana per l’uso dello spyware Pegasus per operazioni di spionaggio contro utenti in possesso di dispositivi di Cupertino. Una volta infettati, dati e file presenti negli iPhone diventano accessibili. Una delle richieste maggiori riguarda il divieto per NSO Group di usare software o prodotti Apple.



Inoltre, ha promesso un contributo di 10 milioni di dollari a favore di organizzazioni che si occupano di cybersecurity. Dal canto suo, NSO Group ha fatto sapere che grazie all’uso dei suoi strumenti sono state salvate migliaia di vite tramite operazioni di spionaggio e che le sue tecnologie sono state usate per combattere reti di terroristi o pedofili in tutto il mondo. Apple comunque non è la prima società tecnologica al mondo a muoversi contro NSO Group. Anche Facebook aveva fatto causa proprio alla società israeliana.