Può aiutare a smettere di fumare, ma anche a combattere il dolore, e sempre più medici la utilizzano in Italia: parliamo dell’ipnosi, “uno stato modificato della coscienza” spiega Marco Scaglione, cardiologo che utilizza più di tutti, nel nostro Paese, la pratica. Come spiega Repubblica, la richiesta è crescente da parte di medici e psicologi, che si iscrivono alle scuole più importanti per imparare a usarla. In crescita è però anche l’interesse dei pazienti: la tecnica, infatti, permette anche di eliminare l’uso di farmaci antidolorifici o anestetici, fondamentale quando il paziente ha allergie.



Silvia Giacosa, presidente di Amisi, Associazione medica italiana per lo studio dell’ipnosi, si occupa di psicoterapia ipnotica, che viene usata ad esempio per smettere di fumare. “Mi è capitato di far smettere di fumare in due o tre sedute. Bisogna intanto che la persona arrivi motivata, convinta di dire basta. Prima si cerca di capire il senso che dà quel paziente alla sigaretta. Poi si ipnotizza, attraverso il rilassamento lo si porta in uno stato di dormiveglia mentale. A quel punto è più propenso a interessarsi dei suoi pensieri, a dare spazio alla dimensione inconscia e si può così lavorare per risalire all’origine del d’inizio, magari anche senza parlare direttamente delle sigarette” spiega.



Ipnosi “utile nella gestione del dolore acuto o cronico”

L’Amisi effettua corsi post laurea di quattro anni per medici e psicologi, rilasciando diplomi di specializzazione in psicoterapia per l’uso di ipnosi. Un altro istituto riconosciuto in Italia è il Granone di Torino: il presidente, Massimo Somma, spiega che “di solito prendiamo 50 persone all’anno per prepararle bene. Negli ultimi due anni abbiamo avuto 120 e 150 domande” a dimostrazione dell’interesse crescente per l’ipnosi. Le richieste, secondo Somma, aumentano perché “si vedono i buoni risultati raggiunti, quindi gli operatori sanitari vogliono imparare a praticarla. Attira molto l’idea di fare certe procedure senza l’aiuto di sostanze e quindi senza rischi di tossicità. C’è un grandissimo interesse, ad esempio, degli odontoiatri”.



Scaglione, ad Asti, usa l’ipnosi da tempo: “È utile nella gestione del dolore acuto e anche cronico”. Il cardiologo ha pubblicato il primo studio al mondo sull’impianto di un defibrillatore sottocutaneo con ipnosi: “Procedure come l’anestesia generale o le sedazioni profonde si possono evitare in circa il 90% dei casi” spiega. “Abbiamo dimostrato che come tecnica analgesica si può usare l’ipnosi insieme a microdosi di farmaci antidolorifici”. Raramente un paziente non si riesce a gestire con l’ipnosi: “E infatti noi non abbiamo più l’anestesista in sala” sottolinea ancora a Repubblica. Inoltre “è utile anche per dopo, per il dolore post operatorio. Anche per quel problema abbiamo ridotto al minimo l’utilizzo di farmaci”.