Le Iene continuano ad occuparsi del pezzotto Iptv, una “scatoletta” che consente a milioni di italiani di guardare molti canali a pagamento in cambio di un abbonamento low cost pirata di appena 12 euro al mese. Il legame tra questo tipo di sistema e la criminalità organizzata era apparso in maniera abbastanza chiara fin da subito, ma nella giornata di ieri un’operazione della Guardia di Finanza di Napoli ha certificato l’interesse dei vertici della camorra con l’arresto di Franco Maccarelli, accusato di aver venduto flussi televisivi pirata a milioni di utenti europei per un giro d’affari da sei milioni e mezzo l’anno. In manette è finito dunque “il re del pezzotto”, l’uomo che nelle intercettazioni telefoniche confermava l'”interesse della criminalità organizzata” al pezzotto Iptv al punto da aver organizzato un mercato parallelo.



IPTV, ARRESTATO “IL RE DEL PEZZOTTO”

A voler impadronirsi dei suoi affari illeciti sarebbe stato in particolare il clan Lo Russo, in lotta costante per il controllo anche di scommesse e droga. Come riportato da “Le Iene” di fatto sarebbe in atto anche una lotta dura per il controllo della parte di traffici illeciti dei flussi televisivi sfuggiti ai sequestri di un mese fa, quando per poche ore si sono spenti i pezzotti di 700mila persone. La nuova inchiesta della Guardia di Finanza di Napoli è nel pieno del suo svolgimento ma gli inquirenti avrebbero ricostruito i traffici delle varie tv pirata da Napoli a Malta passando per l’Olanda. Nel nuovo servizio della trasmissione Mediaset realizzato da Alessandro Di Sarno un venditore di pezzotto all’ingrosso, anello di congiunzione tra la base della piramide e i vertici, prima di scoppiare in lacrime aveva rivelato:”Sono flussi che arrivano dall’Europa e anche fuori, è un gruppo troppo gigantesco”, sopra c’è “un boss troppo grande“.

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