«L’annuncio di Whirlpool di non voler chiudere o disimpegnarsi sul sito di Napoli è il presupposto per ricominciare il dialogo. Da lunedì do per scontato soluzioni che ripartono dai pilastri di prima»: queste le parole del ministro del Lavoro Luigi Di Maio dopo il tavolo al Mise. Come riporta Il Fatto Quotidiano, il responsabile della comunicazione di Whirlpool Italia Alessandro Magnoni ha precisato: «L’azienda ha dato la massima apertura alle indicazioni del ministro Di Maio, a cominciare dalla settimana prossima siamo pronti a lavorare concretamente per trovare una soluzione che assicuri il massimo livello di occupazione e altrettanto assicuri la continuità dell’assetto industriale». Ma non solo. Il leader del Movimento 5 Stelle ha dovuto fare i conti con l’attacco frontale dell’ex ministro del Lavoro Carlo Calenda: «Luigi Di Maio ha mentito al Paese e agli operai su Whirlpool. Sapeva della chiusura di Napoli da inizio aprile. Ha incaricato Invitalia di analizzare il nuovo possibile investitore in sostituzione di Whirlpool. E non ha ricevuto i sindacati che il 18 aprile hanno chiesto un incontro». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
L’AZIENDA “SI IMPEGNA A NON CHIUDERE NAPOLI”
La Whirlpool non ci sta e ribatte colpo su colpo con il Mise annunciando, dopo la “minaccia” di togliere tutti gli incentivi alla multinazionale avanzata da Di Maio questa mattina, che la partita sulla chiusura del sito a Napoli ancora non è terminata: «con rammarico prende atto della dichiarazione rilasciata dal ministro di voler revocare gli incentivi concessi e di bloccare il pagamento su quelli richiesti, pur non avendo l’azienda mai proceduto ad alcuna disdetta dell’accordo siglato», recita la nota della Whirlpool non prima di riconfermare «la centralità dell’Italia e la volontà di continuare a lavorare con tutte le parti coinvolte per trovare una soluzione condivisa». In linea così con il piano industriale di ottobre, la Whirlpool annuncia con certezza «non intende procedere alla chiusura del sito di Napoli, ma è impegnata a trovare una soluzione che garantisca la continuità industriale e i massimi livelli occupazionali del sito. Nell’incontro previsto al ministero mercoledì auspichiamo di poter iniziare il percorso con le istituzioni presenti e le organizzazioni sindacali per risolvere la vertenza», conclude la nota dell’azienda.
LA MINACCIA DEL MISE
Dopo il furioso scontro al Mise nei giorni scorsi tra il Ministro del Lavoro e dello Svilippo Economico Luigi Di Maio e i rappresentanti della Whirlpool Italia, il leader M5s non perde tempo e rilancia ancora contro la multinazionale che intende chiudere lo stabilimento di Napoli un decreto ad hoc: «Whirlpool non ha tenuto fede ai patti e si è rimangiata la parola e dice di voler chiudere lo stabilimento di Napoli». A Rlt 102.5 stamani Di Maio ha annunciato dunque di aver preso una decisione molto dura e che nelle prossime settimane diverrà legge proprio in materia di scontro tra Whirlpool e Stato italiano: «oggi firmerò una direttiva ministeriale che revoca tutti gli incentivi, ne hanno avuti circa 50 milioni di euro dal 2014 a oggi, perché in Italia ci dobbiamo far rispettare all’azienda». Sempre sulla linea dello scontro va letta l’aggiunta del Ministro nell’intervista radiofonica di stamani, «Se vieni in Italia e prendi i soldi dello stato non è che poi te ne vai e chiudi gli stabilimenti tenendo un atteggiamento contrario ai patti».
DI MAIO CONTRO WHIRLPOOL: I POSSIBILI SCENARI
Oggi alle ore 14 è atteso l’appuntamento straordinario del Comune di Napoli dedicato proprio alla vertenza Whirlpool e al rischio chiusura del grosso stabilimento partenopeo: come riporta Repubblica Napoli, nella sala dei Baroni del Maschio Angioino «in una seduta aperta alla partecipazione anche dei cittadini, saranno presenti i comitati direttivi provinciali di Cgil, Cisl e Uil di Napoli». Già al Mise gli scorsi giorni l’aria infuocata contro l’azienda si era sollevata con Di Maio che addirittura aveva tuonato «Dal 2014 l’azienda ha ricevuto 27 milioni di incentivi. Non si prende per il culo lo Stato italiano». Da diversi mesi infatti la Whirlpool aveva promesso di investire decine di milioni di euro nello stabilimento di Napoli, ma il caos dei mercati e vicende forse molto interne allo stesso stabilimento hanno portato alla situazione di limite odierna. A Napoli Est, i lavoratori della Whirlpool che rischiano il posto di lavoro sono ancora in presidio fisso all’esterno dei capannoni dell’azienda e mettono pressione al Mise: in un momento politico delicato come questo, con il M5s in crisi dopo le Elezioni, Di Maio non vuole e non può permettersi passi falsi sul profilo dell’impatto “mediatico” come la chiusura di un’azienda così grossa nella “sua” Campania può e sta generando.