Irama e l’adolescenza complicata: “Andavo a casa di amici che non avevano neanche le porte”
Irama, vincitore di Amici, non ha mai voluto studiare ma è appassionato di Egitto e i suoi tatuaggi ne sono sempre ispirati. Il cantante rivelazione si racconta a tutto tondo in un’intervista al Corriere della Sera, a cominciare dall’adolescenza complessa che ha vissuto.
Irama dichiara: “Sono cresciuto tanto per strada, ho vissuto il mondo dei quartieri nel bene e nel male. All’epoca a Monza sembrava di stare nel film I guerrieri della notte, una battaglia tra bande. Ho avuto esperienze molto brutte che mi hanno formato; ho anche rischiato di morire ma non voglio parlarne“. E ancora: “Chi racconta di essere stato un gangster non sa neanche cosa sia. Andavo a casa di amici che non avevano nemmeno le porte, avevano genitori che erano una catastrofe, ho visto scene terribili ma molti di quei ragazzi erano migliori di altri, non enfatizzavano il concetto di criminalità e cercavano di uscirne. L’adolescenza è un momento delicatissimo, subisci influenze negative e positive e sta a te fare la sintesi, trovare le persone giuste. Per me è stato un bel bagaglio di esperienza“.
Irama e il suo rapporto con il lavoro e con le ragazze: “Mi odiavano”
Irama ha sfondato nel mondo della musica, sua grande passione e ora è sempre a lavoro. Il cantante al Corriere della Sera racconta: “Anche se non sembra tantissimo lavoro; non faccio una vacanza da quattro anni, al massimo mi concedo quattro giorni di pausa, infatti le mie ragazze mi hanno sempre odiato per questo: andavamo dall’altra parte del mondo e poi dopo 96 ore me ne dovevo già andare“.
Sui social e la sua vita privata, il cantante aggiunge: “La mia popolarità è legata alla musica, non al mio personaggio. Non ho nulla contro chi decide di fare della propria vita un reality sui social, ma io mi sono sempre sentito un coglione a filmare qualsiasi cosa vedessi anziché viverla“.