Emerge un nuovo video riguardante il Boeing 737 abbattuto a Teheran da missili iraniani. Nelle scorse ore il New York Times ha pubblicato un filmato in cui si vede il momento in cui i razzi dell’esercito dell’Iran lasciano la propria sede, per poi andare ad impattare contro il velivolo civile. Un primo missile colpisce il Boeing nel giro di una decina di secondi, quindi un secondo missile va a distruggere definitivamente l’aereo. Nel video, che trovate più sotto, si vede il velivolo come una palla di fuoco, che perde lentamente quota, e che si schianterà poi non troppo distante dall’aeroporto di Teheran. La base iraniana si trovava a circa 12 chilometri di distanza dal 737, e i due razzi sono stati lanciati nel giro di 30 secondi. Le immagini sono state registrate da una telecamere di sicurezza su un edificio piazzato in zona, e sono state pubblicate prima su Twitter dal giornalista Babak Taghvaee, poi verificate e rilanciate dal NYT. Stando a quanto specificato da una fonte del quartier generale delle Guardie della rivoluzione, l’autore del video è stato arrestato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



AEREO ABBATTUTO IN IRAN, ROHANI “LI PUNIREMO”: INTANTO TRUDEAU ACCUSA TRUMP

La tensione non diminuisce in Iran dopo le settimane choc a cavallo tra la fine 2019 e l’inizio 2020: l’uccisione del generale Soleimani, le rivolte in piazze, il rischio “guerra mondiale” paventato da Teheran contro gli Usa, un aereo di civili abbattuto per “errore da parte dei militari iraniani. E la lista potrebbe continuare, ad esempio con l’annuncio del regime di Teheran fatto oggi sui primi arresti per il tragico errore militare che ha portato alla morte di 177 civili inermi nell’aereo della compagnia ucraina: il portavoce della magistratura di Teheran, Gholamhossein Esmaili, ha fatto sapere che l’Iran ha avviato «un’indagine a tutto campo sull’aereo ucraino abbattuto e alcune persone sono state arrestate in merito nelle ultime 72 ore». Non viene annunciato però il numero di persone fermate e l’impressione è che l’escalation interna potrebbe non essere per nulla conclusa: nel frattempo, il Premier Rohani ha ribadito tutto il suo dispiacere per quanto avvenuto nella terribile notte degli attacchi alle basi Usa in Iraq, quando il Boeing dell’Ucraina è stato abbattuto da missili terra aria iraniani. «È stato un errore imperdonabile e una sola persona non può essere l’unica responsabile dell’incidente aereo […] tutti i responsabili devono essere punti»; il Presidente promette poi piena trasparenza nelle indagini, «Come rappresentante della nazione iraniana e come presidente, seguirò e informerò il popolo sui risultati, qualsiasi essi siano, che otterremo nelle prossime fasi».



CAOS IRAN, TRUDEAU DÀ LA “COLPA” AGLI USA

In un discorso alla nazione, sempre Rohani ha ribadito come il Governo dell’Iran si senta responsabile per quanto avvenuto sull’aereo dell’Ukraine Airlines, sottolineando come «Le persone sanno che l’incidente è avvenuto senza volere, ma dovrebbero essere chiare le condizioni che lo hanno determinato. Il governo si sente responsabile per le vittime e rispetterà i propri obblighi legali  ma la cosa più importante è che il nostro popolo sia rassicurato sul fatto che tali incidenti non si ripetano». Le scatole nere, in un primo momento rifiutate nella consegna dalla stessa Teheran, saranno invece inviate in Francia dove saranno analizzate a fondo dalla Boeing: nel frattempo però agitano ancora l’opinione pubblica iraniana le proteste costanti contro il regime degli Ayatollah, con almeno 30 arresti per le manifestazioni considerate “illegali” dal Governo, con Esmaili che commenta «Siamo tolleranti verso la manifestazioni legali». Se però la vicenda interna all’Iran è tutt’altro che risolta, l’alleanza atlantica che dovrebbe essere compatta nel condannare le bellicose intenzioni di Teheran si “spacca” ancora una volta: il presidente del Canada Justin Trudeau, tra i primissimi ad accusare l’Iran dell’abbattimento dell’aereo dove si trovavano ben 57 vittime canadesi, in una recente intervista attacca il leader Usa Donald Trump, pur senza citarlo direttamente. «Se non ci fosse stata un’escalation di recente nella regione, quei canadesi sarebbero ora a casa con le loro famiglie. Ciò accade quando si hanno conflitti e la guerra. Gli innocenti ne sopportano il peso», attacca Trudeau, aggiungendo poi «Gli Stati Uniti prendono le loro decisioni. Cerchiamo di lavorare come comunità internazionale sulle questioni più importanti. Ma a volte i Paesi intraprendono azioni senza informare i loro alleati».