IRAN, ATTENTATO VICINO ALLA TOMBA DI SOLEIMANI: BILANCIO A 100 MORTI
È di 103 morti – oltre a centinaia di feriti – il bilancio delle due esplosioni di oggi, 3 gennaio, in Iran. L’attentato è stato compiuto vicino alla tomba del generale e leader pasdaran Qassem Soleimani a Kerman, nell’Iran centrale. Come riportano i media di Teheran, tra le vittime ci sono anche quattro poliziotti. Nel Paese è stato proclamato il lutto nazionale. La data non è casuale: il 3 gennaio del 2020 è stato ucciso dagli Stati Uniti Qassem Soleimani, capo delle forze Qods delle Guardie della Rivoluzione iraniana. Migliaia di persone si stavano recando presso la tomba del generale per omaggiarlo a quattro anni dalla sua scomparsa, quando due pacchi esplosivi sono stati fatti esplodere, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. La tv di Stato iraniana ha subito parlato di attacco terroristico: al momento si contano 103 morti ma il bilancio potrebbe salire ancora. (agg. JC)
ULTIM’ORA: Quello in #Iran è uno dei maggiori attentati degli ultimi anni con il più alto numero di vittime: 73 morti, 171 feriti, nei pressi della tomba di Qasem #Soleimani nel 4° anniversario della sua uccisione. Non di rado gruppi interni ai pasdaran hanno compiuto nel passato… pic.twitter.com/0uhMrkO1pQ
— Mariano Giustino (@MarianoGiustino) January 3, 2024
IRAN, DOPPIA ESPLOSIONE: ALMENO 70 MORTI
Una doppia esplosione ha causato più di 70 morti in Iran e 170 feriti. Nel giorno in cui cade l’anniversario della morte del generale Qassem Soleimani, ex “architetto” della strategia politica degli ayatollah, ucciso per mano delle forze speciali americane, una duplice deflagrazione ha compiuto una strage in quel di Kerman, dove si trovano le spoglie del generale. Il vice governatore della regione ha parlato apertamente di attentato terroristico, e le due esplosioni hanno preso di mira volutamente le migliaia di persone che stavano andando alla cerimonia di commemorazione dello stesso generale Soleimani.
Teheran era già in subbuglio nelle scorse ore a seguito dell’uccisione di un altro generale dei pasdaran, assassinato in Medio Oriente, precisamente il generale Seyed Razi Mousavi, nonché per la morte di Saleh Al Arouri, il numero due di Hamas, scovato in un appartamento a Beirut. Gli ayatollah hanno già fatto sapere di voler rivendicare i due crimini, che secondo gli iraniani sarebbero di matrice israeliana, ed ora i 70 morti a Kerman non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.
IRAN, ATTENTATO VICINO ALLA TOMBA DI SOLEIMAINI: 70 MORTI E 170 FERITI. TEHERAN È IN GRADO DI REAGIRE?
“Ci saranno conseguenze, sicuramente, per l’uccisione in Libano del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, da parte di Israele”, ha dichiarato il ministro della Difesa Mohammad Reza Gharaei Ashtiani, accusando anche gli Stati Uniti e dichiarando come “il fumo andrà anche dritto nei loro occhi”. A fargli eco ci ha pensato il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, che attraverso X ha fatto sapere: “Le attività dannose della macchina terroristica di questo regime israeliano in altri Paesi sono una vera minaccia alla pace e alla sicurezza”.
Bisognerà capire a questo punto come reagirà Teheran, ma Il Giornale ricorda che 4 anni fa, dopo la morte di Soleimani, ci fu una reazione che però non produsse problemi ai soldati americani presenti nella regione, inoltre, uno dei missili lanciati da Teheran colpì un aereo di linea ucraino che stava sorvolando la capitale iraniana, rischiando di scatenare una guerra.