Iran: crescono le conversioni al cristianesimo e allo zoroastrismo
In Iran proseguono ininterrottamente da oltre cinque settimane le proteste che sono seguite alla morte di Mahsa Amini, ma ora si parla anche, molto a bassa voce, di un numero crescente di conversioni dall’Islam, principalmente al zoroastrismo e al cristianesimo. Se ne parla a bassa voce perché dal 2008 è stata emanata una legge che impone la pena di morte per tutti i figli di genitori musulmani che si convertono ad una qualsiasi altra religione, ma è comunque un fenomeno in forte espansione.
Ormai le proteste in Iran hanno cambiato, insomma, la loro faccia e puntano ora a minare la legittimità politica dell’islam nel regime iraniano, e questo viene fatto anche attraverso le conversioni al cristianesimo, come sottolinea il docente di studi strategici Germano Dottori a Libero. Secondo il professore, si tratta di una protesta che sta cambiando faccia e che ora sembra volersi riappropriare dell’identità persiana dell’Iran, risalente al periodo precedente all’insediamento islamico. Un esempio che fa il docente è quello di bruciare l’hijiab, il velo, con il fuoco simbolo del Dio del bene Ahura Mazda nello zoroastrismo.
I numeri delle conversioni al cristianesimo in Iran
L’articolo di Libero continua analizzando alcuni dati in merito alle conversioni sempre maggiori al cristianesimo e allo zoroastrismo da parte dei musulmani in Iran. In merito al secondo, religione ufficiale dell’Impero persiano, i suoi numeri furono ridotti ampiamente negli anni successivi alla conquista araba, tanto che nel 2012 si stimava che al mondo fossero rimaste solamente tra le 111.691 e le 121.962 persone a praticarlo attivamente. Il numero maggiore di fedeli a Zoroastro, attualmente, risiede in India, mentre in Iran hanno il riconoscimento di minoranza tollerata, ed un rappresentante presiede in Parlamento.
Per quanto riguarda, invece, le conversioni al cristianesimo in Iran i numeri sono per lo più frutto di stime data la violenta repressione con cui vengono affrontati i cambi di religione che portano a trattare occultamente il fenomeno. Nel 2013, secondo la ong Open Doors, in Iran c’erano circa 370mila cristiani convertiti dall’Islam e che, nel 2020, hanno raggiunto i circa 720mila affiliati. Altre stime danno il numero sotto i 500mila, ma ve ne sono anche altre ancora che lo portano addirittura al milione. Si tratta di un cristianesimo in risposta all’oppressione degli ayatollah, e secondo Dottori le donne iraniane lo scelgono “perché è una religione che attraverso la monogamia afferma un principio di eguaglianza tra uomini e donne“