Iran, le autorità potrebbero essere presto accusate e processate per “crimini contro l’umanità“, secondo un rapporto dell’osservatore per i diritti umani nominato dall’ONU le gravità commesse nei confronti della popolazione indicherebbero un possibile coinvolgimento della commissione sui crimini internazionali. Le parole del relatore sui diritti in Iran Javaid Rehman, arrivano a conferma di una situazione che ha coinvolto già l’Iran, sottoposto a sanzioni da parte dell’Unione Europea.
Sono infatti stati congelati i beni di 8 funzionari, imponendo anche un veto ai viaggi internazionali per aver gravemente violato i diritti della popolazione. Questo è quanto deciso soprattutto dopo le ultime indagini svolte in merito alle repressioni nei confronti dei manifestanti, con arresti, condanne e torture per i dissidenti. Ma anche per come è stato dimostrato che il Consiglio Supremo della Rivoluzione Culturale abbia imposto limiti alla libertà delle donne, imponendo regole sull’abbigliamento e negando una paritaria istruzione.
Iran ha commesso crimini contro l’umanità: il rapporto Onu
Le accuse dell’Onu nei confronti delle autorità in Iran sono basate, secondo il rapporto del relatore ed osservatore dei diritti umani, su accertamenti di gravi violazioni della libertà con violenze accertate e omicidi compiuti nei confronti dei manifestanti che ultimamente stanno cercando di dimostrare il dissenso al regime imposto. Sono state identificate come “le peggiori violazioni dei diritti degli ultimi quaranta anni“.
Si riferiscono in particolar modo all’esecuzione di Mahsa Amini, morta dopo essere stata arrestata e picchiata dalla polizia morale perchè accusata di non indossare correttamente il velo islamico. In quell’occasione le autorità si erano difese sostenendo che la ragazza soffriva di condizioni neurologiche pre-esistenti e che sarebbe quindi morta dopo aver sbattuto la testa. Il relatore Onu ha però mostrato diversi referti medici a prova delle violenze che ne avrebbero causato il decesso. Inoltre il rapporto mostra che fino ad ora sono state almeno 527 tra cui 71 bambini, le persone uccise dalla polizia. Su altri manifestanti invece sono state accertate violenze durante le proteste con spari diretti al volto e agli occhi e successive pesanti torture in carcere.