L’Iran ha dato il via libera ai suoi alleati in Medio Oriente per attaccare obiettivi Usa. A lanciare l’allarme è l’intelligence americana, secondo quanto confermato a Repubblica da fonti autorevole che sono a conoscenza diretta dei fatti. L’Iran, dunque, ha tolto il freno ad Hezbollah e altri per attaccare non solo Israele. Fin dove intendono spingersi non è chiaro, ma si spiegano anche così le iniziative delle ultime ore per dissuadere Teheran ad usare Gaza per scatenare una guerra regionale, inclusi i piani per evacuare gli americani in Medio Oriente. La crisi di certo è più ampia di Hamas, motivo per il quale Israele ha accettato di coinvolgere nella pianificazione delle operazioni militari i generali specializzati in guerriglia urbana mandati dal Pentagono.



«Gli Usa non cercano il conflitto con l’Iran. Non vogliamo che questa guerra si allarghi. Ma se l’Iran o i suoi affiliati attaccano il personale americano in qualsiasi parte dell’area, difenderemo il nostro popolo e la nostra sicurezza rapidamente e in modo decisivo», avverte il segretario di Stato Antony Blinken, intervenuto al Consiglio di Sicurezza Onu. Infatti, ha sollecitato i presenti a farsi sentire con l’Iran «in pubblico, in privato, o con qualsiasi mezzo a disposizione», per convincerla ad evitare l’escalation.



RINFORZI IN MEDIO ORIENTE E UN PIANO DI EVACUAZIONE

La dichiarazione di Blinken nasce dalla convinzione a Washington che l’Iran abbia dato il via libera agli alleati, come confermato dal portavoce della Casa Bianca John Kirby, affermando che gli ayatollah sono «complici» di quanto avviene e indirizzano i “proxy”, anche se l’intelligence Usa non ha ancora le prove che abbiano ordinato e gestito l’attacco del 7 ottobre. Infatti, Repubblica ricorda le minacce mosse ieri da Alwiyat al-Waad al-Haq, milizia legata a Kataib Hezbollah dell’Iraq, che ha minacciato di colpire le basi dove si trovano le forze americane in Kuwait e negli Emirati Arabi Uniti. Nel frattempo, Washington si prepara. Ha mandato nella regione due portaerei, un gruppo anfibio di marines, batterie per la difesa missilistica e ora altre forze, come segnale di deterrenza. Se però l’Iran dovesse comunque colpire, allora il Pentagono risponderebbe con tutta la sua forza.



Contestualmente, gli Usa provano a frenare o moderare l’intervento via terra di Israele a Gaza. Ad esempio, il segretario alla Difesa Austin ha sentito l’omologo Gallant, sollevando dubbi sulla capacità israeliana di condurre un’offensiva efficace nello scenario di guerriglia urbana. Pertanto, ha mandato un gruppo di consiglieri guidato dal generale dei Marines James Glynn, specializzato in questo genere di operazioni. Eppure, gli Usa temono che tutto questo non basti ad evitare una guerra regionale, motivo per il quale, secondo il Washington Post, stanno preparando i piani per evacuare i 600mila cittadini americani in Medio Oriente.