L’Iran continua ad essere il “sorvegliato speciale” della guerra tra Israele e Hamas, specialmente dopo che alcuni fonti degli 007 USA ritengono sia pronto a costruire tre bombe atomiche. Il conflitto in Medio Oriente, d’altronde, procede nella costante paura internazionale che degeneri in una guerra regionale, nella quale gli USA hanno già promesso di intervenire, specialmente se fosse il governo iraniano a scagliare “la prima pietra”.



Contestualmente, però, l’Iran si è trovato solo pochi giorni fa a fare i conti con più di 80 vittime in seguito ad un attacco terroristico, rivendicato dall’Isis, ma che secondo ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, vede anche la partecipazione di “alcuni servizi di intelligence e i Paesi che utilizzano il terrorismo per ottenere i loro sinistri obiettivi”, chiaro, ma non esplicito, rimando agli USA. Nessuno, fortunatamente, crede che l’Iran sia intenzionato ad entrare nel conflitto, dal quale uscirebbe quasi certamente sconfitto, specialmente per via dell’intervento degli USA, ma gli 007 statunitensi sono, ora, preoccupati dal programma nucleare iraniano, ritenendo che siano pronti a produrre le loro prime bombe atomiche.



L’Iran e l’allarme per la produzione di bombe atomiche

L’allarme degli 007 americani è stato lanciato dal New York Times che ha citato alcune fonti interne all’intelligence, ovviamente anonime, secondo le quali l’Iran possiede una quantità di uranio arricchito sufficiente a produrre tre bombe atomiche. Uno scenario, peraltro, configurato anche dell’Aiea (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica) che già in un report dello scorso novembre aveva ventilato questa ipotesi.

La capacità di produrre bombe atomiche da parte dell’Iran, aveva spiegato l’Aiea, era dovuta ad un aumento massiccio delle sue scorte di uranio arricchito, ad una soglia (quella del 60%) sempre più vicina alla purezza necessaria a produrre armamenti (ovvero il 90%). Scorte che ammontavano, a fine ottobre, a 4.486 kg, con una produzione di circa 9 kg al mese. Inoltre, grande apprensione era stata destata fin dopo lo scoppio del conflitto in Medio Oriente, quando l’Iran aveva espulso dal paese alcuni ispettori ONU preposti ai controlli sulla produzione di bombe atomiche, oltre a disattivare gli impianti di videosorveglianza istallati dall’Aiea in alcune strutture sensibili.