Iran alle prese con la quarta ondata Covid: l’annuncio giunge direttamente dal Ministero della Salute nazionale, che spiega come siano stati registrati 13.890 nuovi contagi nell’arco di appena ventiquattr’ore. Si tratta, di fatto, del numero più elevato raggiunto negli ultimi quattro mesi nello Stato mediorientale, dove si sono già individuate ottantotto zone considerate “ad altissimo rischio Covid”, come ad esempio la capitale Teheran e alcuni centri abitati limitrofi, fra i quali figura anche Karaj. Vi sono anche cento aree cosiddette arancioni, ritenute “ad alto rischio”.
Un picco di contagi e di morti che si può spiegare attraverso l’assenza dell’applicazione di misure anti-Coronavirus estremamente restrittive in tutto il Paese in occasione del capodanno iraniano, che ha preso il via il 21 marzo scorso, data dalla quale il totale dei casi e delle vittime ha cominciato a schizzare vertiginosamente verso l’alto. Una statistica su tutte: nell’ultima giornata, nella sola Teheran sono decedute per infezione da Covid-19 ben 161 persone. Prima del capodanno, invece, i bollettini relativi ai defunti erano sempre e soltanto in doppia cifra.
IRAN, QUARTA ONDATA COVID: VACCINAZIONI AVVIATE A FEBBRAIO
In Iran, dunque, la quarta ondata Covid sta creando scompiglio e riacutizzando la paura, tanto che Sima Sadat Lari, portavoce del Ministero della Salute e dell’educazione sanitaria statale, ha asserito ai microfoni di “Sputnik”: “La quarta ondata di coronavirus è iniziata in Iran. Tutte le province del Paese registrano un aumento dell’incidenza. Ci auguriamo che il numero di pazienti affetti da Coronavirus in Iran diminuisca nei prossimi mesi con l’aumento delle spedizioni di vaccini e della loro produzione nel Paese”. Sì, perché in Iran la campagna vaccinale è stata avviata soltanto nello scorso febbraio, utilizzando il siero Sputnik V, sviluppato in Russia. Adesso, grazie alla distribuzione COVAX, lo Stato riceverà altri 16 milioni di dosi di vaccini anti-Covid, arrivando poi a importarne altri 25 milioni dall’estero. Infine, una cifra del tutto analoga è prevista per quanto concerne la produzione vaccinale entro i confini nazionali, con il Paese che sta autoproducendo alcuni sieri, uno dei quali unitamente a Cuba.