Shirin Ebadi, avvocatessa iraniana di fama internazionale, premio nobel per la pace 2003 per le sue battaglie in favore dei diritti umani e delle libertà delle donne in Iran, intervistata dal quotidiano Die Presse, parla della situazione attuale nel suo paese, con alcune note critiche verso l’occidente ma allo stesso tempo guardando con fiducia al futuro. Afferma infatti che “il regime non durerà a lungo“, perchè anche se ultimamente le repressioni e le violenze sembrano essersi leggermente placate, non è in realtà così, perchè la popolazione si sta organizzando in altri modi alternativi, pur di sconfiggere la dittatura.
Una dittatura islamica che “nessuno nel paese vuole“, dice Shirin Ebadi, aggiungendo che ” Le proteste sono state represse con veemenza, e di conseguenza la loro forma è cambiata. La popolazione rimane insoddisfatta, la società non si placa“. Ora infatti, visto il divieto imposto dal governo sull’uso dei social occidentali, la gente ricorre a Starlink e a connessioni VPN per comunicare. “Il regime crede che diffondendo propaganda attraverso le fake news e compiendo esecuzioni si plachi la protesta“, ma in realtà questo “alimenta la rabbia, soprattutto dopo l’assassinio di Mahsa Amini“.
Shirin Ebadi: “La protesta in Iran continuerà, sarà democrazia o guerra civile”
Il premio nobel per la pace Shirin Ebadi sostiene che il regime islamista in Iran non avrà una lunga vita, perchè nonostante le continue repressioni la gente continuerà a manifestare dissenso contro la dittatura. Il problema però, potrebbe essere “il dopo”, cioè il rischio che intervenga un nuovo governo peggiore del precedente, l’avvocatessa dice “Ci sono due possibilità: O il popolo vince e si instaura la democrazia. Oppure la violenza aumenta, fino ad arrivare alla guerra civile. La probabilità per il cammino verso la democrazia è a mio avviso maggiore“.
Un altro problema invece, è rappresentato dall’occidente. Accusato da Shirin Ebadi di non fare abbastanza per evitare queste violenze, e di chiudere un occhio sul mancato rispetto dei diritti umani, ad esempio, dice “Trovo vergognoso che si continuino i negoziati per il nucleare con un regime terrorista“. E conclude con la necessità di ripristinare uno stato laico perchè “I dati parlano chiaro, in Iran le moschee si sono svuotate, e questo è il risultato di una dittatura religiosa“.