L’Iran ha iniziato ad arricchire le proprie riserve di uranio. Lo ha reso noto oggi, martedì 30 agosto, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) in un report destinato alle Nazioni Unite e citato dall’agenzia di stampa russa Tass. L’Iran avrebbe iniziato le procedure per arricchire l’uranio al 5%, all’interno di apposite centrifughe installate di recente nel sito sotterraneo di Natanz. Si tratterebbe del primo gruppo di centrifughe, sui tre totali di modello IR-6.



Secondo quanto ha spiegato l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’accordo sul nucleare stipulato dall’Iran nel 2015 consente un livello massimo di arricchimento dell’uranio pari al 3,67%. Le procedure di arricchimento, inoltre, dovrebbero obbligatoriamente avvenire con il modello di centrifuga IR-1 di prima generazione, mentre l’IR-6 che sarebbe in uso al momento è molto più avanzato ed efficiente ma non è previsto nell’accordo iraniano. Si tratterebbe di una situazione estremamente delicata che sembra scontrarsi direttamente con l’appello lanciato dal segretario ONU Antonio Guterres proprio nella giornata di ieri, lunedì 29 agosto, contenente l’invito a consegnare alla storia la minaccia rappresentata dal ricorso al nucleare.



L’Iran inizia ad arricchire l’uranio: aveva annunciato anche la bomba nucleare

Come si legge nel rapporto compilato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e destinato ai Paesi membri delle Nazioni Unite, “Il 28 agosto 2022 l’agenzia ha verificato al Fep che l’Iran stava alimentando UF6 arricchito fino al 2% di U-235 nella cascata IR-6, per la produzione di UF6 arricchito fino al 5% di U-235” all’interno dell’Impianto di arricchimento di combustibili (FEP) situato a Natanz“.

Già all’inizio del mese di agosto l’Iran aveva annunciato di avere le capacità tecniche per poter realizzare una bomba atomica e, il 1° agosto 2022, l’Organizzazione per l’energia atomica iraniana aveva ricevuto l’incarico di attivare centinaia di nuove centrifughe IR-1 e IR-6. La replica degli Stati Uniti era arrivata puntuale con la dichiarazione rilasciata dal presidente Joe Biden che “gli Usa sono impegnati ad evitare che l’Iran possieda la bomba atomica”. A inizio mese, infatti, si è tenuta la Decima conferenza del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, un tema quantomai attuale con l’aggravarsi del conflitto tra Russia e Ucraina. Il timore di una minaccia nucleare più opprimente che mai era già stato espresso a giugno dal Segretario Onu Guterres, che da tempo invita le superpotenza nucleari a rinunciare agli arsenali e al pericolo rappresentato dalle armi atomiche.