IL PIANO DELL’IRAN PER UCCIDERE DONALD TRUMP
L’Iran ha pianificato l’omicidio di Donald Trump: a rivelare il piano è il Dipartimento di Giustizia americano, che ha presentato un’accusa penale nei confronti di un uomo che ha dichiarato di essere stato incaricato da un funzionario governativo prima delle Elezioni Usa 2024 di pianificare l’assassinio del tycoon. Il soggetto in questione è Farhad Shakeri, un presunto membro del governo italiano che è finito in carcere negli Stati Uniti per rapina e, secondo le autorità, avrebbe mantenuto una rete criminale per la sorveglianza e gli omicidi su commissione.
Gli altri due arrestati sono due americani, Carlisle Rivera e Jonathon Loadholt, fermati a New York con l’accusa di aver aiutato il governo iraniano a sorvegliare un altro cittadino Usa di origine iraniana. I procuratori hanno riferito che Shakeri era stato originariamente incaricato dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane di compiere altri omicidi contro cittadini statunitensi e israeliani negli Stati Uniti, ma il 7 ottobre gli hanno detto di concentrarsi solo sul candidato repubblicano. I dettagli sono emersi dalla denuncia penale presentate al tribunale federale di Manhattan.
“Abbiamo già speso un sacco di soldi, non sono un problema“, gli avrebbe detto il funzionario. Inoltre, se non sarebbe riuscito a organizzare il piano in sette giorni, sarebbe stato sospeso fino a dopo le elezioni, visto che il funzionario iraniano era convinto che il candidato repubblicano avrebbe perso contro Kamala Harris e che sarebbe stato più facile ucciderlo in quel momento.
NEL MIRINO ANCHE MASIH ALINEJAD
Shakeri è in Iran, mentre gli altri due uomini sono stati arrestati con l’accusa di essere stati da lui reclutati per seguire e uccidere la giornalista iraniano-americana Masih Alinejad, che è stata vittima di diversi tentati omicidi sventati dalle forze dell’ordine. “Sono molto scioccata. Questo è il terzo tentativo contro di me ed è scioccante“, ha dichiarato all’Associate Press da Berlino, prima di partecipare a una cerimonia per l’anniversario dell’abbattimento del muro.
In un post su X ha poi scritto: “Sono venuta in America per esercitare il mio diritto al Primo Emendamento sulla libertà di parola. Non voglio morire. Voglio combattere contro la tirannia e merito di essere al sicuro. Ringrazio le forze dell’ordine per avermi protetto, ma invito il governo degli Stati Uniti a proteggere la sicurezza nazionale dell’America“. Invece, la delegazione iraniana all’Onu ha rifiutato di commentare la notizia.
Shakeri, afghano immigrato in Usa da bambino ma poi espulso dopo 14 anni in carcere per rapina, in una serie di cinque interviste telefoniche con l’FBI registrate, ha dichiarato di aver conosciuto un membro anziano dell’IRGC grazie al suo lavoro nel settore del petrolio e dei carburanti iraniani e di averlo incontrato più di una dozzina di volte in riunioni in diversi ristoranti. Inoltre, ha rivelato di essere stato incaricato dal suo contatto delle Guardie Rivoluzionarie di pianificare anche l’uccisione di due ebrei americani che vivevano a New York e di turisti israeliani nello Sri Lanka.
I am shocked. I just learned from the @FBI that two men were arrested yesterday in a new plot to kill me at Fairfield University, where I was scheduled to give a talk.
I also learned that the person assigned to assassinate @realDonaldTrump was also assigned to kill me on U.S.… pic.twitter.com/3dL8yzBpQl
— Masih Alinejad 🏳️ (@AlinejadMasih) November 8, 2024
LE REAZIONI ALLA NOTIZIA DEL COMPLOTTO
Come evidenziato dall’Associated Press, anche se i funzionari hanno stabilito che alcune delle informazioni fornite erano false, le sue dichiarazioni su un complotto per uccidere il nuovo presidente e sulla disponibilità iraniana a pagare ingenti somme di denaro sono state ritenute accurate.
Per Christopher Wray, direttore dell’FBI, questa vicenda dimostra i “continui e sfacciati tentativi iraniani di prendere di mira i cittadini statunitensi“, tra cui il presidente eletto, “altri leader governativi e dissidenti che criticano il regime di Teheran“. Il portavoce del tycoon, Steven Cheung, ha dichiarato che il presidente eletto era a conoscenza del complotto per l’assassinio e che nulla lo dissuaderà “dal tornare alla Casa Bianca e ripristinare la pace nel mondo“.