Continuano gli scontri in Iraq, green zone di Baghdad a rischio

Nella giornata di ieri il leader sciita dell’Iraq Moqtada al-Sadr, ha annunciato di volersi ritirare dalla vita politica. Aveva preso il potere subito dopo la caduta del dittatore Saddam Houssein, mantenendolo per circa vent’anni. La notizia ha sconvolto i suoi sostenitori, che non l’hanno accettato di buon grado, assalendo il Palazzo del Governo di Baghdad, all’interno di quella che viene definita “green zone”. Già ieri quando tutto è scoppiato, Al Jazeera parlava di almeno 8 manifestati uccisi dalle forze di sicurezza, incaricate di respingere l’attacco, mentre i feriti erano diverse decine.



L’esercito iracheno, per contenere le proteste, aveva istituito un coprifuoco dalle 15:30 di ieri, che però sembra essere servito a poco per contenere i rivoltosi. Nella giornata di oggi, infatti, il numero di decessi e feriti sembra essersi drasticamente aggravato, mentre nella capitale dell’Iraq continuano gli scontri, ai quali si sono unite anche le milizie jihadiste sciite filoiraniane (opposte ai sostenitori di al-Sadr). Al Jazeera nella giornata di oggi parla di 33 vittime accertate, ed oltre 700 feriti, mentre secondo la BBC il bilancio delle vittime si attesta a 23. Nel frattempo, al-Sadr si è appellato alle forze che lo sostengono, chiedendo che si ritirino entro un’ora, a quanto riporta Rainews.



Iraq: sirene antiaeree, esplosioni e voli di linea interrotti

Insomma, in Iraq la situazione non sembra essere affatto sotto controllo e sembra, anzi, destinata a peggiorare in modo piuttosto drastico e rapido. Il numero dei decessi, nonostante il coprifuoco continui ad essere attivo, cresce velocemente e gli scontri non sembrano chetarsi. A quanto riporta il Fatto Quotidiano, le sirene antiaeree dell’ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad hanno suonato, mentre alcuni testimoni parlano di esplosioni, razzi e colpi di mortaio sparati contro la green zone.

Tutte le attività sono sospese in Iraq, dalle scuole, alle funzioni pubbliche, passando anche per banche e i negozi. Rimane, invece, aperto ed operativo l’aeroporto di Baghdad, mentre l’Iran ha deciso di interrompere i voli verso l’Iraq, ma è una situazione altamente instabile che potrebbe cambiare da un momento all’altro. Lorenzo Guerini, ministro della Difesa italiana, nel frattempo, aggiornato sugli sviluppi della delicata situazione in Iraq, ha espresso “ai nostro militari la riconoscenza del Governo e di tutti gli italiani per il delicato lavoro che svolgono per la stabilità della regione”.