Con il 98% della popolazione di religione musulmana, l’Iraq da oggi ha dichiarato il Natale cristiano festa nazionale del paese. Il parlamento iracheno ha approvato la proposta di legge con un voto unanime. Può essere che a incidere su questa decisione davvero inusuale per una nazione islamica sia la prossima visita del papa, insomma un gesto di buona volontà e di accoglienza nei confronti del leader della religione più numerosa al mondo, ma comunque è un qualcosa che riporta dignità e riconoscimento nei confronti di una minoranza, quella cristiana, perseguitata e costretta in gran parte ad abbandonare la propria patria negli anni dell’occupazione jihadista. In ogni caso si tratta già dsi un frutto della visita futura del Pontefice.



NATALE IN IRAQ IN ATTESA DEL PAPA

Durante un incontro lo scorso 17 ottobre con il presidente iracheno Barham Salih, il cardinale Louis Raphael Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, ha proposto di estendere la festività di Natale a tutto l’Iraq. Era stata una festa nazionale solo un anno, nel 2008, e regolarmente è una festa ufficiale in una sola provincia, quella di Kirkuk. Durante l’incontro, Salih, un curdo che ha studiato in Gran Bretagna, ha riconosciuto il ruolo delle comunità cristiane nella ricostruzione dell’Iraq e ha ribadito l’impegno del Paese per assistere il ritorno dei cristiani sfollati, a cominciare da Mosul e la Piana di Ninive, a seguito dell’occupazione jihadista

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