Irene Fornaciari torna con un nuovo singolo: “Mi sono sgretolata e ricostruita“
A distanza di oltre 6 anni dalla sua ultima canzone solista, Irene Fornaciari torna sulla scena musicale italiana con un nuovo brano, Mi libero dal male. In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, la cantante e figlia di Zucchero ha rivelato di aver avviato una fase di cambiamento artistico, aprendo un nuovo capitolo della sua carriera musicale: “Ho messo in discussione la mia identità artistica, sapevo solo che avevo bisogno di fare musica. Mi sono sgretolata e ricostruita, senza rinnegare il passato, ma trovando il coraggio di aprire un nuovo capitolo“.
L’artista ha avviato una propria ricostruzione personale, in cui si è messa in discussione e ha compreso verso quale direzione la sua carriera sarebbe dovuta andare, quella dell’autenticità. “Ho attraversato un momento di tilt totale in cui ho messo in discussione tante cose, persino la mia carriera – spiega – Alla fine mi sono fatta trasportare dal mio sentire, ho lasciato spazio alla sincerità senza fronzoli, tirando fuori quello che avevo dentro“.
Irene Fornaciari, figlia di Zucchero: “Tanti pregiudizi“
In occasione del ritorno sulla scena musicale, Irene Fornaciari ha anche deciso di adottare un nome d’arte, Irene Effe, firmando la sua prima canzone non con il suo nome di battesimo. Figlia di Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, nega di aver cambiato nome artistico poiché troppo legato al cognome del padre: “Io sono fiera del mio cognome, certo non lo rinnego. Però ho sempre voluto un nome d’arte e credo che questo sia il momento giusto, che sia emblema proprio della liberazione che ho avuto“.
Spesso essere figli d’arte può rappresentare un grande trampolino di lancio così come un grosso ostacolo, quello dei giudizi e dei pregiudizi della gente. Anche Irene Effe è convinta di questo: “Non posso certo dire che mi abbia tolto, perché mi ha offerto tante possibilità, specialmente all’inizio, che tanti miei colleghi non hanno avuto. C’era la curiosità dei media di scoprirmi e questa è stata senza dubbio una fortuna. Poi però devi fare anche i conti con i pregiudizi. E sono tanti: si pensa ci sia mio padre dietro ogni cosa che faccio, ma ormai sono anni che vado completamente da sola. È brutto perché si sminuiscono le energie che ci sono dietro il lavoro“.