Sarà la cantante Irene Grandi ad allietare la serata di Rai 3, all’interno del programma condotto da Camila Raznovich Ogni cosa è illuminata. Parola chiave: resilienza, adattamento. Un tema che lei conosce bene, perché un punto fermo non l’ha mai trovato, essendo per natura indipendente, trasgressiva, fuori dalle righe. È così che la cantante di In vacanza da una vita riprende quel filone con Lungoviaggio, un titolo che – come il primo – è già tutto un programma. Si tratta di un visual album in cui la musica e le arti figurative si sposano, dando vita a delle video-opere come Benvenuti nel vostro viaggio (con Vasco Rossi) e I Would Like to Take You On a Journey (con Samantha Cristoforetti). E poi ancora Tutto è uno (con Tiziano Terzani) e I viaggi per mare (con Cristina Donà). Grandi ha sempre ricercato nuovi spunti artistici; spiega così a Domanipress: “L’idea di ripetermi o di trovare la ricetta giusta della canzone che funzioni in radio non mi ha mai troppo corrisposto come metodo di lavoro, ho sempre cercato la contaminazione negli incontri che ho avuto la fortuna di fare in questi anni di carriera musicale”.



Il visual album di Irene Grandi

E alla fine ci è riuscita: il suo ultimo lavoro la rispecchia in pieno. Per l’occasione, Irene Grandi ha collaborato con diversi artisti, in incontri “mai casuali” ma voluti e cercati. “Per esempio”, racconta, “qualche tempo fa ho sperimentato un album in coppia con il maestro Stefano Bollani, che è prima di tutto un amico, con cui abbiamo realizzato un progetto a cui tengo molto, ma già qualche tempo prima, la collaborazione con Francesco Bianconi dei Baustelle lasciava presagire la necessità di voler viaggiare tra i vari generi musicali per mutare pelle e destinazione. Adesso sono approdata in questo nuovo lungo viaggio in compagnia del duo Pastis, con un progetto che rappresenta un percorso innovativo dove fotografia, video e musica si mescolano insieme”.

Irene Grandi, regina delle hit del Duemila

Sono lontani, nel tempo e nello spazio, i tempi delle grandi hit come Bruci la città, Eccezionale e La tua ragazza sempre. Irene Grandi vive il viaggio, la sperimentazione come un’esigenza terapeutica, “una prova da superare che ti porta ad accantonare i tuoi limiti con entusiasmo uscendo dalla ‘confort zone’ che alberga nell’abitudine e nella routine di tutti i giorni”. Quanto alla musica dei giorni nostri, Irene ha le idee chiare: “Ciò che manca in questa nuova era è la progettualità e la possibilità di spendere più tempo e risorse in un album. Anche a livello televisivo la musica non trova più molto spazio, quindi per arrivare al grande pubblico è rimasto soltanto il Festival di Sanremo e i talent show, relegare la musica a una competizione lo trovo riduttivo e poco producente. Credo ancora nella musica come un linguaggio universale che unisce e non necessariamente come una gara dove c’è solo un vincitore. Anche i generi musicali, se ci pensi, ne escono appaiatiti da questo quadro generale che ha portato ad un’omologazione di massa. I giovani ascoltano quasi solamente la trap e le classifiche hanno in cima gli esponenti di questo genere, credo che sia giusto che le nuove generazioni si esprimano attraverso dei linguaggi musicali nuovi ma è anche giusto dare spazio ad altro…”.

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