Irene Natalie Fornaciari è la figlia di Zucchero, il cantautore emiliano conosciuto ed amato in tutto il mondo. Classe 1983 Irene è nata a Pietrasanta in provincia di Lucca crescendo a stretto contatto con la musica. Figlia d’arte, Irene si avvicina prestissimo al mondo delle sette note dimostrando da subito una grandissima predisposizione. L’amore per il musica, unito al grandissimo talento, le permette a soli 15 anni di poter registrare il suo primo brano duettando proprio con papà Adelmo Fornaciari sulle note di “Karma, stai calma”. Successivamente Irene ha partecipato come concorrente al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte con la canzone “Spiove il sole” e qualche anno dopo anche tra i Big prima con la ballad “Il mondo piange” e successivamente con “Grande mistero” con cui convince critica e pubblico. Ma non finisce qui, visto che la Fornaciari torna ancora una volta sul palco dell’Ariston nel 2016 con la canzone “Blu”.



Irene Natalie Fornaciari: “ho sofferto di attacchi di panico”

Irene Natalie Fornaciari proprio come il papà ha sofferto di attacchi di panico come ha raccontato dalle pagine del settimanale Oggi. “Ho sofferto di attacchi di panico. Mi capitava di abbandonare il carrello in mezzo al supermercato e fuggire via. Ne sono uscita grazie alla terapia, alla musica e i consigli di papà, perché anche lui ne è stato vittima. Mi ha aiutato a capire che sono bella così come sono. Sono serena ora. Le crisi di panico sono un eccesso di energia interiore che non si riesce a sfogare, il mio cervello andava in tilt” ha dichiarato la figlia di Zucchero. Parlando poi della sua partecipazione a Sanremo 2012 con il brano “Grande mistero” ha svelato a thewaymagazine.it: “andai a Sanremo, senza raccontare il suo significato, o meglio dichiarai che parlava di fragilità umane, senza entrare nello specifico. Non avrei voluto passare come una vittima; inoltre ne stavo soffrendo e non mi andava di dover dare spiegazioni. Mi piace regalare energia positiva: dichiarare che gli attacchi di panico erano il mio problema, mi sembrava sbagliato. Solo in seguito ho capito che molte persone ne soffrono e avrei potuto essere loro di aiuto”: Infine parlando della passione per la musica ha detto: “mi ha salvata. Scrivere o interpretare canzoni, equivale a fare della psicoanalisi. Un modo per scavarsi dentro e affrontare i propri fantasmi. Ognuno ha i suoi. Il palco, mi mette a mio agio, mi libera”.

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