Sono diventate tre le Procure hanno aperto indagini sullo stock di mascherine importate dalla Cina dall’ex presidente della Camera Irene Pivetti. Oltre a quelle di Savona e di Siracusa si è infatti attivata la Procura di Roma che nel pomeriggio ha inviato la Guardia di Finanza nella sede della Protezione Civile di via Vitorchiano per acquisire una serie di atti. Tra i quali ci sono anche i due contratti (30 milioni di euro per 15 milioni di mascherine) che sono stati sottoscritti dalla Protezione Civile con la Only Logistics Italia, la società di cui Pivetti è amministratrice unica e rappresentante legale. Per le Procure, compresa quella capitolina, c’è da chiarire innanzitutto quale sia stato il criterio che ha portato alla scelta di Only Logistics e alla sottoscrizione del contratto. (agg. di Fabio Belli)
PIVETTI RISPONDE: “SPERO IN VISIONE EQUILIBRATA DELLA VICENDA”
Dopo Siracusa anche Savona iscrive nel registro degli indagati Irene Pivetti con lo stesso tipo di reato ipotizzato sull’importazione delle mascherine: secondo i pm la sua società (Only Logistics) sarebbe stata consapevole dell’acquisto di mascherine e Dpi non a norma europea. «Spero si possa ristabilire al più presto una visione equilibrata della vicenda che coinvolge persone che si sono spese e si stanno spendendo per l’Italia», spiega ai microfoni della Rai la stessa Irene Pivetti dopo la gran cassa mediatica che ha preso l’intera inchiesta.
Nel pomeriggio la Guardia di Finanza ha perquisito la sede della Protezione Civile per perquisire la documentazione relativa ai contratti di fornitura della Only Logistics Italia: «A seguito delle indagini in corso sui dispositivi di protezione individuali importati dalla società “Only Logistics Italia”, il Dipartimento della Protezione Civile ha messo a disposizione della Guardia di Finanza tutta la documentazione in suo possesso relativa ai contratti di fornitura stipulati con la società, nell’ambito dell’emergenza Coronavirus. Il Dipartimento – estraneo all’indagine – nella consueta ottica di massima collaborazione, resta a disposizione degli inquirenti per ogni ulteriore elemento ritenuto utile», afferma una nota della Protezione Civile a guida Angelo Borrelli.
“CAGNARA SOLLEVATA UNA VERGOGNA”
Irene Pivetti si dice sdegnata a seguito dell’indagine nei suoi confronti e della sua azienda, susseguente il sequestro di svariate migliaia di mascherine importante dalla Cina. Raggiunta nuovamente dall’agenzia Adnkronos, l’ex Presidente della Camera dei Deputati si è detta indignata per quanto stia accadendo nei suoi confronti: “Le indagini in quanto indagini ben vengano perché serviranno a stabilire la verità. La cagnara che è stata sollevata, invece, è una vergogna perché ha messo in mezzo, mi permetto di dire, una persona seria che sono io, un’azienda seria e tutte le persone che con grande generosità si sono adoperate per questa operazione davvero molto faticosa e difficile che era quella di portare in Italia mascherine sicure”. Le accuse mosse nei confronti della Pivetta da parte della Procura di Siracusa, ricordiamo, sono quelle di frode in commercio, ma la stessa, come si capisce chiaramente dalle parole di cui sopra, si dichiara innocente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IRENE PIVETTI INDAGATA “IMPORTAZIONE MASCHERINE”
E alla fine arriva, quasi annunciato, la mano della giustizia: Irene Pivetti viene indagata per importazione di mascherine dopo che il caso della sua Only logistics Italia srl impazzava da qualche giorno sui titoli dei maggiori quotidiani nazionali: l’ex Presidente della Camera con recente passaggio nella Lega di Matteo Salvini risultata indagata dalla Procura di Siracusa in quanto amministratore delegato unico dell’azienda al centro dell’inchiesta sulla importazione e conseguenze distribuzione dalla Cina di mascherine e DPI anti-coronavirus. I reati ipotizzati dalla magistratura sono frode in commercio e immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza: si intitola “Bad mask” l’inchiesta allargata sulla vicenda mascherine, con la società di Irene Pivetti che nei rioni scorsi ha subito il sequestro di Dispositivi di protezione individuale (Dpi) a Malpensa.
Come spiega l’Agenzia Ansa la Gdf ha iniziato ad indagare perché quelle mascherine acquistate erano accompagnate da una certificazione inattendibile di conformità alla normativa europea. Nel dettaglio, «E’ emerso che il codice relativo al certificato era estraneo all’ente certificatore e, quindi, falso»: indagando a ritroso su quale azienda li avesse importanti in Italia si è arrivati alla Only Logistics dell’amministratore Pivetti.
LO SDEGNO DELLA PIVETTI: “MI FANNO PASSARE PER UN MOSTRO”
Assieme all’ex Presidente della Camera è finito nel mirino della magistratura anche il titolare della “Stt Group”, una società nel Siracusano che si occupava della distribuzione nelle varie farmacie e parafarmacie del Paese: «È una indecenza, stanno cannoneggiando un’impresa seria come la mia, che sta facendo enormi sacrifici per fornire mascherine molto controllate», spiega Irene Pivetti raggiunta dall’Adnkronos, sdegnata da quanto sta avvenendo da qualche settimana a questa parte «Tutta la chiacchiera uscita sui giornali è fondata sul nulla. La verità è che con grande sforzo e spirito di collaborazione stiamo cercando di importare un prodotto serio, le norme sono confuse». Nei giorni scorsi la stessa Pivetti aveva rivendicato la bontà della sua azienda con una nota che rispondeva alle accuse emerse inizialmente sui giornali «ad oggi ho importato oltre 12 milioni di mascherine, molte delle quali per la Protezione civile, e altre per ospedali, farmacie o aziende, facendo atterrare sei aerei cargo».
La Protezione Civile con Arcuri ha però smentito lo scorso 27 aprile l’esistenza di qualsiasi ‘accordo riservato’ tra il Dipartimento e la Only Logistics (si parla di un contratto di fornitura per 15 milioni di dispositivi). Secondo la Pivetti l’unico problema è stato che all’origine della pandemia era possibile importare dispositivi di protezione anche non europei ma solo successivamente si è fatta strada «una interpretazione restrittiva dell’ordinanza originaria della Protezione civile che impone invece una conformità agli standard europei». Oggi arriva l’inchiesta e Irene Pivetti conclude amara «Mi dispiace molto per i sacrifici che tanti stanno facendo, compresa io. Qualcuno aveva piacere di inventarsi una specie di mostro, una Grimilde della fiaba di Biancaneve. Ma uscirà la verità […] Al magistrato spiegheremo come stanno le cose, abbiamo tutte le carte a posto».