Tra una manciata scarsa di giorni entrerà ufficialmente in vigore il primo abbozzo della cosiddetta ‘Ires premiale‘ a favore delle imprese che nel corso del prossimo anno decideranno di accantonare una parte consistente del loro utile per favorire gli investimenti nelle nuove tecnologie e delle assunzioni stabili di nuovo personale: a dircelo è – ovviamente – la Manovra 2025 approvata solamente qualche giorno fa e che sembra aprire le porte (appunto, con l’Ires premiale, ma anche con una nuova serie di misure) ad interventi a favore delle imprese che si trovano al cospetto di un anno complicato tra l’aumento dei costi della materia prima a livelli che non vedevamo dal 2022 e – forse soprattutto – alle minacce dell’imposizione di nuovi dazi da parte del presidente americano eletto Donald Trump.
Partendo dal principio – poi ci concentreremo anche sul futuro grazie alle parole del vice del dicastero economico Maurizio Leo che gode della delega alla riforma fiscale -, attualmente il meccanismo dell’Ires premiale prevede una riduzione dell’imposta sul reddito delle società dal consueto 24% fino al 20 per cento; purché si rispettino una serie di stringenti paletti: da un lato – infatti – si dovrà accantonare almeno l’80% dell’utile, destinandone un 30% ad investimenti green o digital, il tutto senza ridurre la forza lavoro (ed anzi, possibilmente aumentandola) e senza che negli ultimi anni si abbia ricorso alla cassa integrazione.
Maurizio Leo: “Nei prossimi mesi capiremo come modificare e rendere più efficace l’Ires premiale”
Complessivamente, l’attesa è che l’Ires premiale abbia un impatto piuttosto modesto, ma a darci un’idea della strada che verrà percorsa nei prossimi mesi dall’esecutivo è proprio il vice Leo in un breve scambio di battute con il Corriere nel quale ci tiene a mettere innanzitutto in chiaro che si tratta di “un preludio dell’attuazione della delega fiscale già approvata” lo scorso anno e che prevedeva un taglio dell’imposta sulle società “nel caso in cui sia impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, o anche in nuove assunzioni”.
Nei prossimi mesi – continua il viceministro Maurizio Leo – “seguiremo da vicino l’attuazione” dell’Ires premiale e solamente a fronte di dati concreti sui “risultati” e soprattutto sulla “risposta delle imprese, cercheremo di capire in che misura l’incentivo si possa riconfermare o modificare” il tutto – quasi naturalmente – con l’obiettivo di “renderlo più efficace” e potenzialmente più semplice da ottenere.